Gli sbarchi delle ultime settimane hanno mandato in tilt il sistema italiano di prima accoglienza degli immigrati (identificazione, fotosegnalazione, impronte digitali), basato su quattro hotspot (Lampedusa, Pozzallo, Taranto e Trapani). Perciò, in perenne emergenza, è nata l’idea, in previsione dell’inevitabile aumento estivo degli arrivi dalla Libia, di rafforzarlo creando tre nuove strutture fisse (oltre Cagliari, Messina e Mineo), più alcune mobili. Dopo il ‘no’ autorevole del capo della direzione immigrazione della Commissione europea, Matthias Ruete, sembrava scongiurata la costruzione dell’hotspot in Sardegna, che ovviamente comporterebbe l’aumento degli arrivi, già previsti dalla Prefettura cagliaritana in circa 2.000 per il 2016. Invece, bocciato l’hotspot fisso, il Governo Renzi ha deciso di proporre per Cagliari l’ipotesi della struttura galleggiante (una grande nave), che stazionerebbe nel golfo da giugno ad agosto, proprio in piena stagione turistica, e che, alla fine dell’estate, quando potrebbe calare il numero degli sbarchi, verrebbe rimossa.
Negli ultimi due mesi, nell’Isola sono arrivati oltre 1.200 immigrati in quattro sbarchi, portando a quasi 3.000 le presenze totali. La previsione sarebbe di altri circa 5.000 immigrati entro la fine dell’estate, stime che finora si sono sempre rivelate approssimative per difetto. Certamente dopo l’identificazione non sarebbero destinati tutti in Sardegna, ma è altrettanto certo che non resteranno a vita sulla struttura galleggiante ed andranno quindi distribuiti nei centri di accoglienza. Ma, come hanno più volte denunciato Prefettura e Comuni, in Sardegna la situazione dell’accoglienza è al collasso, non si trovano con facilità altre strutture adeguate e disponibili ad accoglierli.
Intanto, in attesa dell’hotspot, nel silenzio complice delle Istituzioni regionali e comunali (da sempre Pigliaru e Zedda sulla gestione del fenomeno non sanno che pesci prendere), sono arrivati finanziamenti per aumentare i centri comunali Sprar (Sistema protezione per i rifugiati, non solo assistenza ma anche programmi di inserimento sociale): ne dovrebbero aprire sei (Alghero, Capoterra, Iglesias, Porto Torres, San Gavino e Sini) oltre a quelli già esistenti a Cagliari, Quartu Sant’Elena e Villasimius. Si tratta della rete della cosiddetta ‘seconda accoglienza’, finalizzata “all’integrazione sociale ed economica di soggetti già titolari di una forma di protezione internazionale (rifugiati, titolari di protezione sussidiaria o umanitaria)”, finanziata dal Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo e da altre fonti di finanziamento straordinarie. Nato in base ad un protocollo di intesa tra Ministero dell’Interno, Anci ed Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), è affidato alla gestione degli Enti locali territoriali, che possono predisporre progetti, finanziati con bandi pubblici, per accogliere questo tipo di stranieri. Prevede l’accoglienza in appartamenti o in centri e lo svolgimento di attività per favorire la loro integrazione, tra i servizi offerti dai singoli progetti: assistenza sanitaria e sociale, attività culturali, inserimento scolastico dei minori, mediazione linguistica e interculturale, orientamento ed informazione legale, servizi per l’alloggio, l’inserimento lavorativo e la formazione. Finora, quello sardo era stato il peggior risultato regionale (fatta eccezione per la piccolissima Val d’Aosta che non presenta progetti), superata addirittura del Molise o della Basilicata. Avendo scaricato sulla Sardegna una grossa fetta di responsabilità nella gestione del fenomeno dell’immigrazione, il Governo si è scoperto più generoso e gli Enti locali più abili in tema di risorse. Stanziati dalla Giunta Pigliaru anche i fondi per l’assistenza ai minori non accompagnati, perché se 45 euro al giorno sono a carico dello Stato, 35 li deve versare la Regione: essendo circa 200 i minori nell’Isola, si parla di una torta da oltre 2.5 milioni di euro all’anno a carico del bilancio regionale. (fm)
(admaioramedia.it)
5 Comments
FaberSardo
Il sistema italiano di prima accoglienza degli immigrati è andato in tilt… e la Sardegna rientra nei piani del… https://t.co/oplz7mT5BI
webnauta59
RT @admaioramedia: IMMIGRAZIONE, In attesa hotspot galleggiante a Cagliari, arrivano nuovi fondi per gestione accoglienza https://t.co/h8o…
agati_luca
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Fabrizio Secci
Hotspot Wi-Fi?
Danila Pistis
Ma i cagliaritani amano così….