Dopo il migliaio di algerini arrivati sulle coste del Sulcis nei mesi di agosto e settembre ed una sessantina nei primi giorni di ottobre, per qualche giorno le spiagge sulcitane non hanno registrato nuovi arrivi.
Un flusso che, nonostante abbia preoccupato addirittura il flemmatico presidente Pigliaru (ha scritto due lettere in meno di un mese al ministro Minniti), non sembra interessare granché al Governo nazionale, tanto che il fenomeno è stato letto quasi con fastidio dall’ambasciatore italiano in Algeri, Pasquale Ferrara: “I migranti che si imbarcano da Annaba diretti in Sardegna sono circa un migliaio all’anno (in verità, nel 2017 hanno già superato quota 1.300, ndr), parliamo di un fenomeno di dimensioni esigue”.
“Il Governo sottovaluta le possibili conseguenze dei continui sbarchi in Sardegna di migranti provenienti dall’Algeria – ha commentato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – Lanciano perfino le Autorità algerine l’allarme sulla criminalità transfrontaliera e annuncia le contromisure e proprio dall’Algeria è partito un precedente allarme sulle reti di immigrazione clandestine dirette dai cittadini tunisini, libici e africani. Anche lo Stato italiano si ponga un domanda: chi sta entrando in casa nostra? Perché il fenomeno potrebbe essere molto più grave rispetto agli intollerabili episodi di microcriminalità che puntualmente seguono l’arrivo dei ‘barchini’ nel Sud Sardegna. Occorre intervenire subito per ripristinare la sicurezza nelle città e perché questo sistema senza controlli, che vede la nostra isola come terminal dei migranti clandestini, rappresenta una minaccia ed un pericolo per noi e per tutto il Paese”.
I numerosi sbarchi di clandestini nel Sulcis, in realtà, riguardano le cittadine del Sulcis solamente nella prima fase, poi il problema viene trasferito a Cagliari, dove, nonostante siano alloggiati nella struttura di Monastir, gli algerini confluiscono quotidianamente, alcune volte senza neanche fare rientro nell’ex Scuola penitenziaria e dormendo per strada, sopratutto nel quartiere della Marina, in particolare in piazza Amendola. Lo testimoniano, non solo le proteste di cittadini e commercianti, ma soprattutto i fatti di cronaca nera, che in questi mesi vedono protagonisti sopratutto i nordafricani sbarcati nell’Isola: solo ieri in poche ore sei arrestati per furto, spaccio di droga e rapina con due accoltellamenti.
“I commercianti e i cittadini avvertono un senso di insicurezza insopportabile e i ripetuti episodi criminosi accaduti nei nostri quartieri, purtroppo, lo confermano – ha detto Alessio Mereu, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio comunale di Cagliari, annunciando un’interrogazione, che si aggiunge a quella presentata in Parlamento del presidente e dal deputato di FdI, Giorgia Meloni e Bruno Murgia – Da tempo chiediamo il rafforzamento delle Forze dell’ordine, a cui va il nostro ringraziamento per l’operato, ma hanno bisogno di più uomini e maggiori mezzi. Anche questa volta siamo noi a portare l’argomento in Consiglio comunale, nel silenzio della Giunta che sino ad oggi non si è sentita in dovere di rassicurare i cittadini con misure o provvedimenti necessari visto l’alto numeri di algerini arrivati in città. I quartieri Marina e Stampace vivono un clima impossibile ed i cittadini hanno il diritto di sapere cosa intende fare il Sindaco, che tra l’altro rappresenta anche la Città metropolitana”.
Dal Parlamento arrivano anche le voci di Mauro Pili (Unidos) e di Andrea Vallascas (Movimento Cinquestelle), che hanno presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno. “Non aspettate il morto o altra violenza. C’e’ un’emergenza sicurezza a Cagliari e dintorni legata agli sbarchi degli algerini sulle coste del Sulcis che non può essere ulteriormente sopportata – ha detto Pili – Quel tipo di invasione non ha niente a che fare con l’accoglienza, si tratta di una rotta legata alla criminalità che va bloccata senza ulteriori indugi. Deve essere attivato un immediato allontanamento senza perdere tempo. Da Porto Pino direttamente in aeroporto e rispediti in Algeria senza indugio. La situazione sicurezza e la sua percezione sono gravissima ed è intollerabile il tentativo di alcuni di nasconderla”.
Secondo Vallascas, “siamo di fronte a una grave e pericolosa emergenza per la sicurezza e per la salute pubblica. Numeri e frequenza degli sbarchi destano una legittima preoccupazione tra le comunità interessate per una molteplicità di motivi, a cominciare da quelli legati alla sicurezza delle comunità sarde. Un allarme concreto, visto che quotidianamente si registrano reati compiuti o tentati spesso da cittadini non comunitari irregolari provenienti dal nord Africa. A questo si aggiungono le questioni connesse alla sicurezza nazionale e alla necessità di adottare misure di contrasto all’ondata di terrorismo che ha colpito l’Europa, di cui l’Italia, attraverso le sue coste, si è rivelata una porta di facile accesso. Chiediamo di intervenire con urgenza per rafforzare, da una parte, strumenti e misure di vigilanza lungo le coste e i nei punti di frontiera, dall’altra, gli organici delle unità di polizia che da anni operano in una condizione di grave e inaccettabile sottodimensionamento”. (red)
(admaioramedia.it)
3 Comments
Pasqua Canu
IMMIGRAZIONE, 11 milioni per politiche di inserimento lavorativo ed inclusione. Assessore Mura: “Passo per reale integrazione”
Pasqua Canu
Il governo a quanto pare non sonnecchia. .i dormienti siamo noi
Antonia Seu
Già!