“La comunità iglesiente e quella di Fluminimaggiore compiono già un notevole sforzo per l’integrazione dei migranti ospitati in diverse strutture del territorio e molte aree della Sardegna sopportano in misura rilevante vincoli e limitazioni imposti dallo Stato“. E’ quanto evidenziato dalla Conferenza permanente Regione-Enti locali che questa mattina si è riunita a Cagliari per discutere della proposta tecnica pervenuta dal Ministero dell’Interno di ospitare un Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) nell’ex Casa mandamentale di Iglesias. Il rilievo, seppure molto prudente, sembra timidamente tener conto delle proteste della comunità sulcitana che venerdì scorso ha contestato duramente la proposta del Governo manifestando davanti all’ex penitenziario.
Durante la riunione gli assessori degli Affari generali e degli Enti locali, Filippo Spanu e Cristiano Erriu, si legge in un resoconto della Regione, hanno illustrato la posizione della Giunta, espressa nei giorni scorsi dal presidente Francesco Pigliaru nella lettera inviata al ministro dell’Interno Marco Minniti. Pigliaru in cui chiedeva all’esponente del Governo un incontro urgente sulla possibile individuazione di un CPR in Sardegna e ribadiva le problematiche legate ai flussi migratori non programmati. Anche Emiliano Deiana e Andrea Soddu, presidenti dell’Anci Sardegna e del CAL, e il sindaco metropolitano di Cagliari Massimo Zedda hanno condiviso la necessità di un urgente confronto politico con i rappresentanti del Governo e nell’ambito della Conferenza delle Regioni.
Regione e Autonomie locali – spiega la nota stampa della Regione – chiedono al Governo immediati interventi in materia di sicurezza; compensazioni per i Comuni maggiormente impegnati sul fronte dell’accoglienza; azioni dissuasive finalizzate al blocco dei flussi migratori dall’Algeria e la garanzia di condivisione delle scelte da parte degli amministratori locali. In particolare hanno rimarcato la necessità di un pieno coinvolgimento dei Comuni nelle decisioni che riguardino l’eventuale apertura di un CPR nell’Isola evidenziando che – pur non essendo stata compiuta alcuna scelta – la comunità iglesiente e quella di Fluminimaggiore compiono già un notevole sforzo per l’integrazione dei migranti ospitati in diverse strutture del territorio. “Tutti i componenti della Conferenza – conclude la nota – hanno ribadito che molte aree della Sardegna sopportano in misura rilevante vincoli e limitazioni imposti dallo Stato“.
“Basta con i fumosi comunicati in politichese per non dire niente”, commenta Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, e promotore insieme ai rappresentanti del territorio, agli amministratori locali e al comitato “No CPR” della manifestazione di venerdì scorso ad Iglesias. “La Giunta regionale si opponga contro la realizzazione del CPR oppure confessi la sua complicità con le scelte del Governo. Il forte ‘No’ espresso dalla comunità di Iglesias – prosegue Cappellacci – è un segnale a nome di tutta la Sardegna contro la realizzazione di centri per rimpatri, che però non avvengono mai, e all’uso della nostra isola come terra di nessuno, dove lo Stato intende deviare i flussi di migranti diretti verso altre destinazioni europee. Le comari della sinistra – prosegue l’esponente azzurro – si esercitano nelle loro esibizioni buoniste e poi lasciano soli cittadini e forze dell’ordine davanti ad un’immigrazione senza criteri e senza controlli. Volevano attuare la scelta dell’ex carcere di Iglesias e porre tutti di fronte al fatto compiuto, ma sono stati smascherati e ora farfugliano dichiarazioni contraddittorie, goffe e ridicole. Il presidente della Regione, dimostrando un approccio marziano alla questione, prima ha parlato di fenomeno sovrastimato, poi di quote, poi di un confronto e di imminenti incontri mai avvenuti sul superamento delle stesse quote. La credibilità è zero e non può essere recuperata con piccole furbizie dialettiche. Se non hanno il coraggio di opporsi alla volontà dei loro capibastone romani – conclude Cappellacci- tornino pure a tenere lezioni e convegni”. (red)
(admaioramedia.com)
One Comment
Pasqua Canu
Avete creato disagi nelle nostre città per favorire il business dei migranti, le nostre città non sono più sicure,molestano le donne,sono arroganti e pericolosi,state distruggendo un tessuto sociale che non ha eguali…venduti