Non più solo sbarchi di centinaia di uomini, donne e bambini dopo il salvataggio al largo delle coste libiche oppure di pochi sulle coste sulcitane in arriva dalle coste africane, ma anche atterraggi di aerei con qualche decina di immigrati da ripartire nelle strutture di accoglienza isolane. Della cinquantina arrivati all’aeroporto di Olbia, i dieci sudanesi, ospitati nella borgata La Paduledda a Trinità d’Agultu, in arrivo dal confine di Ventimiglia dove avevano bivaccato per mesi in attesa di espatriare in Francia, appena sbarcati hanno subito messo le cose in chiaro: qui non vogliono restare e sdraiandosi in terra hanno bloccato per quattro ore la strada per l’Isola Rossa con grossa sorpresa di turisti e cittadini. La loro meta resta la Francia e preferiscono tornare al confine ligure. Hanno ottenuto di essere trasferiti in un altro centro, ma la Liguria è ancora lontana e la protesta cova sotto la cenere.
Al sud, invece, alle 17 all’ex aeroporto militare di Elmas, con un volo charter da Genova sono arrivati 44 immigrati, tutti maschi e maggiorenni provenienti da Sudan, Eritrea e Nigeria, 12 dei quali trasferiti in provincia di Oristano. Dei 32 rimasti in provincia di Cagliari per compiere le procedure di identificazione, solo 5 hanno chiesto la protezione internazionale, perciò sono stati accompagnati in una struttura di accoglienza. Tutti gli altri 27 hanno chiarito che non intendono inoltrare alcuna richiesta di asilo, perciò sono stati oggetto di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale in quanto irregolari. Gli sbarchi sono stati accompagnati da un imponente schieramento di forze dell’ordine che hanno accolto e poi scortato il pullman con a bordo gli immigrati.
“Il Ministero dell’interno sceglie l’ora delle partite per eseguire un vero e proprio sequestro di migranti a Ventimiglia e deportarli in Sardegna, scelta come grande campo di isolamento – ha commentato il deputato Mauro Pili, che ha diffuso due video dell’arrivo degli immigrati ad Elmas – Tutto questo per non disturbare la Francia. Si sceglie un’isola lontana e isolata, da dove stanno già chiedendo di andar via e nelle prossime ore bloccheranno strade e quant’altro. Tutto questo in gran segreto. Alfano, d’accordo con Pigliaru e compagni, vuole trasformare la Sardegna in un campo profughi da isolare dal resto dell’Italia e dell’Europa. Una scelta nefasta, gravissima e senza precedenti”.
Intanto, a 9 dei 12 destinati alla provincia di Oristano è stato già notificato un decreto di espulsione con intimazione a lasciare entro 7 giorni il territorio nazionale. Altri 2 hanno chiesto la protezione internazionale, perciò sono stati affidati alle strutture di prima accoglienza, mentre uno è risultato già ricorrente contro la decisione di rigetto della Commissione territoriale di Cagliari, perciò, come scritto in una nota della Questura oristanese, “ha lasciato liberamente gli Uffici”. (red)
(admaioramedia.it)
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