I dati pubblicati dal Ministero dell’Interno, in cui vengono evidenziate le domande di asilo politico e di status di rifugiato politico respinte non fanno più notizia, purtroppo. Oramai i media tendono a minimizzare, come se fosse oramai pacifico dire che l’Italia, rispetto ad altre nazioni, ha una percentuale irrisoria di immigrati. La Sardegna, poi, non ne parliamo: il Pd, la Cgil e una certa parte della Chiesa Cattolica hanno sposato la teoria che per combattere lo spopolamento delle zone interne necessita l’arrivo di immigrati dalle parti più povere del mondo. Perché specificare questo particolare? Perché le Istituzioni non sono interessate al progetto di finanziare il recupero di molti edifici dei comuni montani o dell’interno per affittarli o venderli a ricchi pensionati del nord-est Europa, ma vogliono trasferire, senza poi sapere come dovrebbero mantenersi, i richiedenti asilo di Africa, Medio Oriente e Asia. Una teoria singolare, considerato che dalla nostra isola scappano sempre più giovani per trovare fortuna nel nord Europa o addirittura stanno trovando il proprio eldorado in Romania.
E’ spasmodica la ricerca da parte di cooperative, più o meno improvvisate, l’immancabile Caritas o novelli mediatori, di edifici dismessi o disabitati da rendere nuovi centri immigrati. Infatti, lo Stato, seppur in ritardo, pagherà sicuramente. Perché lo Stato paga sempre meno, se non tagliando del tutto, gli affitti per le sedi delle forze dell’ordine in tanti piccoli comuni dell’interno, ma trova il denaro per affittare hotel, cascine, agriturismo per ospitare gli immigrati? Questione di priorità, evidentemente, come se la presenza di un centinaio di sconosciuti, immigrati, non richiedesse la presenza proprio delle forze dell’ordine.
Torniamo ai dati del Ministero: se il 64% dei richiedenti del mese di maggio non sono meritevoli dello Status di rifugiato, espletato il ricorso dai tempi indefiniti, perderanno qualsiasi diritto di assistenza. Cosa faranno? Non è fantasia o demagogia pensare che si daranno alla macchia e vivranno nell’anonimato, di espedienti, di elemosina, del guadagno da parcheggiatori abusivi, venditori abusivi, braccianti in nero o, peggio, al soldo della mala. Forse, una soluzione l’ha trovata il prode Alfano con la Confindustria da una parte e l’Unione europea dall’altra: apprendistato e lavoro per i rifugiati. Vie preferenziali per loro. Considerate il costo del lavoro per chi è italiano e quanto è difficile oggi farsi prendere per un apprendistato e capirete quale sia il messaggio. Il popolo italiano deve scomparire.
La Regione Sardegna, con la Giunta Pigliaru, non solo non ha messo ulteriori stanziamenti per la natalità, per chi ha molti figli, ma ha addirittura tagliato i fondi già stanziati e le varie amministrazione comunali, ad esempio Cagliari, hanno imposto la tassa dei rifiuti più alta a chi ha una famiglia numerosa. E’ questo il tipo di integrazione, di società che vogliamo garantire ai nostri figli? Un po’ come negli Usa, dove solo il 30% della popolazione va a votare e in cui vivono nelle grandi metropoli migliaia di ‘fantasmi’. Forse milioni. Ci stiamo arrivando. Di contro, l’immigrato che vuole entrare legalmente nel nostro paese deve seguire una lunga trafila. Magari è pure sposato con un’italiana e si deve ricongiungere. Ha dei figli, ovviamente non pensa minimamente di mettersi nelle mani della criminalità per attraversare il mare, ma vuole prendere un aereo. Come un cittadino onesto. Povero lui. Trafila impossibile, uffici a corto di personale e, a quanto ci raccontano gli stessi stranieri, regole che cambiano da Questura a Questura. Norme sul reddito molto strette. Insomma, facciamo i duri con gli onesti e regaliamo tappetti rossi a chi entra clandestinamente nel nostro Paese.
Chi è onesto non viene qui a fare l’abusivo, ma vuole aprire un’attività viene facilitato? No e lo sappiamo perché abbiamo incontrato più volte le comunità straniere. Per esempio, a Cagliari non esiste un piano del commercio ambulante, c’è una Consulta stranieri, pubblicizzata alla grande dal Comune, con elezione ed hanno organizzato un solo grande evento per spiegare i documenti necessari per avere il permesso di soggiorno. Interessante, peccato che, in teoria, gli ascoltatori avrebbero già dovuto avere il permesso di soggiorno. Per il resto, Consulta inesistente. Assoluti protagonisti della vita dei richiedenti asilo sono i mediatori dei sindacati o di cooperative. Un business che non accenna a diminuire. Una situazione di emergenza che vogliono mantenere tale, perché se il flusso diminuisce, assestandosi ai livelli di quanti sono i veri ‘richiedenti asilo’, sarebbe antieconomico. Ovviamente, per i veri fruitori del business. Sarebbero senza lavoro. Non serve dire altro. Basta ammettere che del razzismo c’è. Verso gli italiani, verso i sardi, verso chi è immigrato ma onesto e che ha la dignità di voler fare le cose come la legge italiana prevede.
Salvatore Deidda – Coordinatore regionale Fratelli d’Italia
(admaioramedia.it)
8 Comments
masciafanuel
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Septe Claudia
E allora?