La Giunta ha predisposto in “Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati”, che affronta tutte le problematiche connesse con il fenomeno degli sbarchi, sempre più numerosi, che la Sardegna si è trovata ad affrontare ed a dover gestire da oltre un anno, con la previsione che saranno intensi anche per tutto il 2016. Il Piano affronta il tema del soccorso e prima assistenza; la prima accoglienza, la seconda accoglienza, agricoltura sociale, il sistema di accoglienza dei minori non accompagnati, la salute degli immigrati e la mediazione interculturale. Un’ampia rosa di azioni (che sono affidate agli Assessorati del Lavoro, Sanità, Agricoltura, Pubblica istruzione, Turismo e Enti locali, alla Protezione Civile ed all’Agenzia regionale per il lavoro) che copre sia i primi momenti all’arrivo degli immigrati in Sardegna, sia quelli successivi, dall’assistenza immediata all’integrazione nella società. Nell’ambito della delibera per “una società inclusiva”, approvata dalla Giunta Pigliaru, alla voce delle “politiche di sostegno ed inclusione sociale” (23,32 milioni di euro nel prossimo triennio) sono previste anche alcune misure per gli immigrati con 4,7 milioni di euro nel 2016, 8,5 milioni nel triennio.
“Il Piano è all’insegna dell’unitarietà degli interventi e del coordinamento tra tutte le parti coinvolte nel sistema dell’accoglienza – ha spiegato Angela Quaquero, delegata della Presidenza per le questioni relative ai flussi migratori – Siamo tra le poche Regioni ad essersi dotata di questo strumento. Per la prima assistenza, nella fase dell’accoglienza al momento dello sbarco, abbiamo avuto un importante riconoscimento a livello europeo come ‘buona pratica’, ora dobbiamo affrontare le criticità del secondo passaggio, del dopo sbarco, e per questo è fondamentale il ruolo dei mediatori culturali, per il quale l’Assessorato del Lavoro ha predisposto un bando di selezione”.
Un’impostazione che non è piaciuta a Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, critico nei confronti del Piano della Giunta Pigliaru che prevede di ospitare nell’Isola 5mila immigrati durante l’anno: “Oltre 11 milioni di euro per alimentare il business dell’accoglienza degli immigrati e nessun fondo per reddito di cittadinanza e politiche per favorire la natalità dei sardi – ha detto – Una pioggia di soldi dall’Europa e dalle casse regionali. Le associazioni che dovrebbero garantire una permanenza dignitosa agli stranieri sbarcati nell’Isola ricevono circa 35 euro al giorno (oltre 1.000 euro al mese) per persona. Perché tanti pensionati sardi devono accontentarsi di ricevere ogni mese molto meno? Perché tanti lavoratori trovano in busta paga la metà di quanto viene ritenuto necessario per far vivere dignitosamente uno straniero? Per non parlare dei disoccupati o di chi perde il lavoro a cui non si riescono a garantire gli ammortizzatori sociali”.
Truzzu, oltre a rilanciare la proposta di un reddito minimo di cittadinanza, ricorda che la Giunta Pigliaru, durante l’approvazione dell’ultima Finanziaria, “ha bocciato qualsiasi provvedimento favorisse e incentivasse la natalità nell’Isola. Il crollo demografico, lo svuotamento di intere aree dell’Isola sono un’emergenza che andrebbe affrontata con uguale forza, decisione e sostegno economico di quella scaturita dall’immigrazione massiccia. Invece, il centrosinistra considera i sardi e il loro futuro problemi di serie B e si prepara a una sostituzione etnica, già da tempo annunciata da diversi esponenti della maggioranza, della nostra popolazione con stranieri”. (red)
(admaioramedia.it)
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PCFonteno
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