IMMIGRAZIONE, Cappellacci (Fi): “Zedda e Pigliaru si oppongano a centro accoglienza al Porto di Cagliari”

La notizia che abbiamo raccontato qualche giorno finora non ha ricevuto alcuna smentita: tra qualche mese il Porto di Cagliari ospiterà una struttura, suddivisa in moduli ‘dedicati’, attrezzata per gli sbarchi di immigrati, che verosimilmente riprenderanno appena le condizioni meteo miglioreranno, e piazzata in un’area (ancora segreta) del Porto Canale.

L’idea che Regione, Prefettura di Cagliari e Dipartimento Immigrazione del Ministero dell’Interno vorrebbero far passare è quella che si tratta di una struttura amovibile e perciò montata provvisoriamente a Cagliari, ma il porto del Capoluogo resta in Sardegna l’unico adeguato (oltre ad esserci una collaudata macchina organizzativa) per l’arrivo per immigrati. Facile dedurre che resterà lì a lungo. Il progetto preliminare, redatto dalla Regione, è già nel tavolo del prefetto Morcone, capo del Dipartimento, che ha già messo a disposizione 1,8 milioni di euro, perciò a breve l’idea prenderà corpo con la gara per gli acquisti delle attrezzature.

“Follia pura”, così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, ha bollato il progetto. “È inconcepibile – ha aggiunto Cappellacci -che una simile nefandezza vada avanti con il silenzio vile e complice del sindaco di Cagliari e del presidente della Regione. Il piano conferma l’intenzione del Governo Renzi di usare la Sardegna come una nuova Lampedusa, come muro d’Europa sul Mediterraneo per non disturbare il sonno dei partner europei. Mentre Renzi recita la parte del Gianburrasca per rifarsi l’immagine alla vigilia del referendum, in concreto esegue pedissequamente gli ordini dei suoi burattinai e continua ad essere sottomesso e servizievole verso Bruxelles”.

Cappellacci chiama in causa anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda: “Come pensa di spiegare ai cittadini un’azione che di colpo spazza via tutti gli strumenti pianificatori già approvati e quelli in discussione? Se hanno un briciolo di dignità, lui e il presidente della Regione, sbattano i pugni sul tavolo e si oppongano ad una decisione scellerata, pericolosa, che trasformerebbe la città di Cagliari, con buona pace delle aspirazioni turistiche, in un check-point del Mediterraneo e in un crocevia di una perversa macchina di morte, di tratta di persone, di affarismo senza scrupoli. La Sardegna e la sua capitale non possono diventare il grazioso omaggio di Zedda e Pigliaru al loro sovrano e alla sua corte clownesca”. (red)

(admaioramedia.it)

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