I lavori odierni della Conferenza delle Regioni, a Roma, si sono occupati delle questioni che riguardano i flussi migratori e l’accoglienza dei richiedenti asilo e la Sardegna, rappresentata dall’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu, ha condiviso con le altre Regioni un documento che chiede un incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
“Si tratta di un passaggio significativo nel quadro del confronto che i territori vogliono avviare con il Governo e in linea con la nostra richiesta al Governo di mantenere fede agli impegni assunti nella scorsa legislatura – ha detto Spanu – Si parte dal rispetto degli accordi sulle quote di ripartizione dei richiedenti asilo e, per la Sardegna, sulla necessità di garantire una corretta attuazione degli interventi finalizzati a bloccare la rotta illegale proveniente dall’Algeria anche tramite l’attivazione del Cpr nei tempi e modi stabiliti dagli accordi firmati dal Presidente delle Regione, che si devono applicare per un numero non superiore ai 90 ospiti per volta e massimo 90 giorni”.
Intanto, si alimenta la polemica contro l’avviso “Cumentzu”, appena pubblicato dalla Regione, riservato al mondo degli immigrati per il rafforzamento delle loro competenze e la loro inclusione attiva: uno stanziamento di 1 milione 666mila di euro, che, secondo la Giunta Pigliaru, serviranno a realizzare progetti destinati alle “vittime di violenza, di tratta e grave sfruttamento, ai minori stranieri non accompagnati prossimi alla maggiore età, ai beneficiari di protezione internazionale ed umanitaria e alle persone a rischio di discriminazione”.
“Il nuovo bando Ras per l’inserimento lavorativo degli immigrati è a rischio nullità, Pigliaru blocchi tutto”, hanno detto i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu e Gianni Lampis. Infatti, i destinatari dell’Asse del Po Fse (“Lotta povertà e inclusione sociale”) utilizzato sono precisamente indicati, mentre il bando regionale avrebbe come destinatari in generale “i cittadini di Paesi terzi che abbiano compiuto la maggiore età, escludendo i minori stranieri, ma anche tutti i cittadini italiani vittime di violenza e a rischio di discriminazioni, come i disabili – ha sottolineato Truzzu – Inoltre, ammettono alla partecipazione anche i richiedenti asilo, mentre la misura di riferimento parla di persone a cui già è stata riconosciuta la protezione internazionale”.
“I fondi che saranno erogati dalla Regione rischierebbero di non essere poi giustificabili alla Unione europea e di trasformarsi in spese di denaro pubblico dei sardi senza alcuna copertura europea”, ha aggiunto Lampis. “La Regione – hanno concluso gli esponenti di FdI – dovrebbe finirla con questi bandi rivolti solo ai cittadini stranieri, quando la Sardegna e i Sardi sono soffocati da una crisi economica e sociale che dura da tanti anni, senza ricevere da Pigliaru e dal centrosinistra le stesse attenzioni”. (red)
(admaioramedia.it)