Come non accorgersi, se il tuo eremo è nei pressi dell’Idrovora del Rollone (S’Arrulloni per gli anglofoni), del clangore di scarpe, scarponi e scarpini di seicento consiglieri comunali in pectore che sciamano ovunque, chiedono, promettono, si agitano, calcolano quozienti, si esaltano, si deprimono, e via rumoreggiando?
C’è qualcosa di epico, e di ridicolo, in questa marea di persone, affannate, compunte, seriose, sussiegose talune, tutte con il sorriso, troppo spesso finto, tatuato sulla faccia, anelanti all’agognata meta: un seggio in via Eligio Porcu, Quartu Sant’Elena.
A leggere gli slogan delle immaginette elettorali, ciascuno, non raramente per Verità Rivelata, possiede l’Infallibile Ricetta per trasformare la Città in un giardino dell’Eden, dove tutti hanno un lavoro, le strade sono lisce come il culetto di una creatura, illuminate con lampade dai delicati toni pastello, guarnite di aiuole fiorite, le piazze linde, accoglienti, ovunque si ode una delicata melodia che rende quasi gradevole il rumore del traffico, ordinato, ca va sans dire, silenzioso, discreto, le scuole hanno gli impianti elettrico, idraulico e antincendio a norma, gli infissi perfetti, gli arredi dignitosi e in ottimo stato, e via millantando…
Peccato che una preoccupante percentuale di questi volenterosi non distingua un decreto sindacale da una determina dirigenziale, il conto economico da quello del patrimonio, e troppi di loro non abbiano cognizione dell’esistenza di un TUEELL… Figuriamoci del suo contenuto… Non hanno, dunque, la più pallida idea di come mettere in pratica le meraviglie che promettono di realizzare. Vero è che l’ignoranza è patologia suscettibile di cura, ciononostante, questo povero romito ha la fondata preoccupazione che la stragrande maggioranza della pattuglia di eletti (ventotto, come le liste in lizza per otto aspiranti alla carica di sindaco, con un numero di candidati vicino a seicento) che sortirà da questa variopinta armata non sia assolutamente in grado di assumere, con cognizione di causa, decisioni riguardanti né l’enormemente complessa routine dell’ordinaria amministrazione di un comune di settantamila abitanti, né tantomeno delineare un corretto percorso amministrativo per piani strategici, fossero anche di breve periodo.
Mi sono stufato di sentire eserciti di Savonarola in sedicesimo tuonare acriticamente contro i professionisti della politica. Amministrare, come governare, è una professione, che richiede onestà e principi etici non negoziabili, preparazione tecnico-giuridico di livello superiore e disponibilità all’aggiornamento continuo e last but non least, tempo… L’attività di governo non può essere svolta part-time, se non in enti locali di piccole dimensioni. Prima di decidere di candidarsi sarebbe opportuno, al fine di evitare di continuare a fare danni, apprendere almeno i principi giuridici, statutari e regolamentari che regolano la vita e le attività dell’Ente che si vorrebbe guidare. Perditempo… astenersi.
Il Romito
(admaioramedia.it)