Anche qui nel romitaggio di S’Arrulloni, dove osano le garzette e i cavalieri d’Italia, sono giunti i gemiti del Pd quartese, colpito, in particolare nei suoi più simpatici esponenti, negli affetti più cari: il potere.
Il Segretario cittadino in un’accorata nota, firmata anche dal Capogruppo consiliare, suo cognomonimo, di stretta osservanza ruggeriana, ben diversa dai contenuti dei numerosi peana elevati sui social, prima delle elezioni, all’unico e ineffabile salvatore dei destini dei quartesi (“Quartu riparte”… eja… per farla ripartire così bastava un garzone di elettrauto), si lamenta, udite udite, che il Sindaco si sarebbe ”consegnato a un gruppo di persone, in maggioranza di destra”, che lo starebbero spingendo in un “pericoloso delirio di onnipotenza”.
Da vecchio romito, incorreggibilmente di destra e straorgoglioso di esserlo, penso che, se la prima parte di questa affermazione fosse vera, il Neosindaco e la Città tutta, dirigenti del Pd compresi, potrebbero trarne solo benefici. Del resto si tratterebbe di un ritorno alle origini. Il Primo cittadino, infatti, nella sua giovinezza, seguendo le orme paterne, frequentava la sede del Msi quartese e poi, sempre in sintonia con le scelte paterne, si candidò alle elezioni comunali quartesi nel 1978 nella lista di Democrazia nazionale. Vicino a questa formazione politica era anche il padre di uno dei candidati a Sindaco, che prima del turno di ballottaggio, ha firmato un accordo politico proprio con Delunas figlio. Corsi e ricorsi della politica quartese.
Torniamo ai giorni nostri. Il Neosindaco, fregandosene di percorsi concordati con gli pseudo amici di corrente più che di partito, ha calato l’asso di bastoni, proprio sulle loro teste, non tutte difese da un quantitativo accettabile di capelli, causando devastanti mal di testa, e più di un mal di pancia. Da qui le voci di una presunta malattia che ne avrebbe condizionate le scelte. Non è credibile, però, che lo si possa definire malato per il fatto di non aver nominato assessori graditi ai simpatici manovratori del Pd quartese. Ora hanno una brutta gatta da pelare. Sono costretti a non staccare l’ossigeno al Sindaco: se lo facessero, e si andasse a nuove elezioni in tempi brevi, il Pd andrebbe incontro ad una disfatta di proporzioni bibliche. Come potrebbe convincere i quartesi di essere adatto a guidare la Città, dopo aver ampiamente dimostrato di non saper gestire neppure le sue beghe interne? Perciò, paradossalmente, Delunas godrà di una franchigia che gli verrà concessa, obtortissimo collo, proprio dagli ex amici di corrente e di partito. Fantastico!
La spina verrà staccata solo quando il dominus del Pd riterrà che i danni derivanti da nuove elezioni saranno ridotti ad un livello accettabile. A quel punto, però, potrebbero esserci nuovi equilibri in Aula. Se ci fosse un Centro-Destra, questo potrebbe tranquillamente ringraziare il Signore degli Eserciti per aver gettato lo scompiglio nel campo del nemico, se ci fosse, appunto. Nel frattempo, Delunas, sindaco provvisorio per molti del Pd, ha guadagnato tempo. Attenzione però, in Italia niente è più definitivo del provvisorio.
Il Romito
(admaioramedia.it)
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