Tutte le proposte progettuali fino al 2010 hanno come elemento propulsore per l’economia la realizzazione di un nuovo porto polifunzionale nel golfo di Palmas attraverso la riconversione e l’ampliamento dell’attuale e la bonifica delle aree Sardamag, così da ospitare senza limitazioni grandi yacht e barche a vela oltre i 10 metri, che rappresentano il target da attrarre affinché l’indotto della nautica sviluppi elevate ricadute occupazionali.
Contrariamente alle aspettative, il Piano Sulcis ha invece finanziato altre opere: la realizzazione di un nuovo ponte e circonvallazione (57,5 milioni di euro), che non hanno niente a che vedere con lo sviluppo economico e tanto meno della nautica, in particolare il nuovo ponte (in realtà, un viadotto di 1,5 km poggiante su 25 piloni) occulterà la vista del ponte romano, bene paesaggistico identitario e sposterà infine l’uscita del Paese in piena zona industriale, con conseguenti disagi per la popolazione; il dragaggio del canale lagunare (0,7 milioni di euro), che verrà ristretto a 20 metri di larghezza e consentirà la navigazione in sicurezza dei soli pescherecci e piccole barche da diporto; la realizzazione di opere frangiflutti non banchinabili (12 milioni di euro), quindi inutilizzabili per creare nuovi posti barca, un dragaggio e una nuova banchina lato istmo utilizzabile esclusivamente dal punto di vista commerciale e militare.
Sant’Antioco rimane ancora priva di un porto turistico adiacente le aree Sardamag (le cui bonifiche necessitano di altri 12-14 milioni di euro), giacché allo stato attuale il Piano Sulcis non contempla alcuna progettazione e tanto meno nessun finanziamento per la sua realizzazione. Da ciò nasce il malcontento di tutti i cittadini dell’isola e il Comitato “Porto Solky” si prefigge di rimodulare i 57,5 milioni di euro di ponte e circonvallazione a favore della realizzazione del porto turistico nel Golfo di Palmas, della bonifica delle aree Sardamag e di un intervento di riqualificazione urbana del lungomare di Sant’Antioco, nonché la messa in sicurezza della SS 126 tra Carbonia e Sant’Antioco.
Un primo passo positivo è avvenuto grazie al recente avvio da parte dell’Amministrazione comunale della procedura di valutazione ambientale strategica del Piano regolatore portuale grazie al quale si potrà integrare, con il coinvolgimento dei cittadini, la pianificazione, oggi inesistente, per il porto turistico e le aree al contorno.
Rolando Marroccu e Alfonso Curridori – Comitato “Porto Solky”
(admaioramedia.it)