Un viaggio a ritroso nel tempo: 88 chilometri a piedi in sei tappe lungo gli affascinanti sentieri dei minatori tra archeologia industriale, paesaggi straordinari e luoghi di culto. Parte il 16 maggio e prosegue fino al 21 il pellegrinaggio del Giubileo lungo una parte dei 400 chilometri del Cammino minerario di Santa Barbara, nel Geoparco minerario della Sardegna, facente parte della “Rete nazionale dei Cammini religiosi” e riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali “itinerario di eccellenza” per il Giubileo della Misericordia per l’Anno nazionale dei Cammini.
Organizzato dall’associazione Pozzo Sella, il pellegrinaggio si sviluppa dalla cattedrale Giubilare di Santa Chiara di Iglesias alla chiesa di Santa Barbara, patrona dei minatori, a 100 anni dalla sua inaugurazione, nel villaggio minerario di Ingurtosu, frazione di Arbus. Un cammino di fede e un viaggio nella memoria senza uguali per fascino, storia, architettura, natura, archeologia, spiritualità. Un’escursione tra cappelle, chiese e edifici di culto dedicati alla Santa patrona dei minatori in un territorio costellato di siti minerari dismessi, antiche strade, mulattiere e ferrovie utilizzate in passato per il trasporto dei materiali. “Tutto rievoca la fatica e il sudore di un mestiere, croce e delizia di un territorio che oggi sempre più su quelle memorie passate vuole costruire il suo futuro”, sottolinea Giampiero Pinna, presidente dell’associazione Pozzo Sella e appena riconfermato coordinatore della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario. Che verrà attraversato da questo itinerario storico, culturale, ambientale e religioso che dai monti arriva fino al mare in un turbinio di emozioni e panorami mozzafiato.
Si parte, come detto, lunedì 16 maggio dalla Cattedrale di Iglesias per arrivare a Nebida lì, il giorno dopo, breve tappa (10 km) verso Masua, dove il colpo d’occhio è rapito dal Pan di Zucchero e da Porto Flavia. Quasi 21 km, il giorno successivo, per raggiungere Buggerru dove ai paesaggi costieri e all’archeologia industriale si aggiunge la ricchezza del patrimonio geologico. In località Canal Grande si possono ammirare nelle rocce più antiche d’Italia i reperti fossili delle prime forme di vita apparse sul nostro pianeta. La quarta tappa, il 19 maggio, prevede il trasferimento a Portixeddu e il suo affascinante sistema dunale.
Ma è il giorno a venire che il cuore ti si allarga, appena metti piede sulle mitiche dune di Piscinas che valgono davvero i 17 chilometri di saliscendi per arrivarci: E dopo aver ammirato questo spettacolo, non si può – arrivati a Ingurtosu termine del pellegrinaggio – non recarci alla chiesa di Santa Barbara, in occasione del centesimo anniversario dalla sua costruzione , per ringraziare la Patrona di cotanto splendore che ci ha illuminato lungo la via di questi imperdibili 88 chilometri. Beh, allora che aspettate a fare i bagagli e partire?
Sasha O’ Rourke – da Geoparchi online
(admaioramedia.it)
5 Comments
webnauta59
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