Nel campionato dello scudetto il Cagliari si impose sul Brescia con un bel 4-0. Ieri é finita 6-0: un risultato che la mia generazione non ha mai visto prima al Sant’Elia. Inizia così: i giocatori si stringono in cerchio, la curva intona i cori a gran voce e lo stadio di casa sembra essere tornato la fortezza di inizio campionato. Ritrovare la vittoria, ‘vendicare’ la sconfitta e l’infortunio di Dessena dell’andata sono gli stimoli giusti che caricano l’ambiente.
Dopo 240 secondi arriva il primo goal: punizione di Farias e Capuano dalla sinistra, rientrato proprio oggi, sfiora quel tanto che basta per far rialzare le braccia al cielo ai tifosi rossoblu. La squadra mostra una determinazione che non si vedeva da tempo: più energica negli interventi, più risoluta a farsi rispettare, più ordinata in campo. Al 22′, il Brescia commette un primo fallo su Farias al limite dell’area, l’arbitro concede il vantaggio, ma i lombardi atterrano Murru poco dopo la linea: rigore. Joao Pedro spiazza Minelli e insacca sulla sinistra. Passano dieci minuti ed é di nuovo il brasiliano di Ipatinga a esultare sotto la curva sud dopo aver deviato di testa un cross di Deiola. Termina il primo tempo è l’unica preoccupazione é l’infortunio di Farias che, dopo l’intervallo, andrà a sedersi con la borsa del ghiaccio in panchina, sostituito da Sau.
Al 47′, dopo uno scambio con Giannetti, Joao Pedro irrompe in area bresciana e piazza un diagonale da sinistra verso destra, realizzando il suo terzo goal. Per l’ex Penarol é l’undicesima rete in campionato. Il Brescia resta in dieci per un fallo stupidamente cattivo di Caracciolo, con seconda ammonizione e doccia anticipata in uno stadio surriscaldato dal sole di primavera e dalla furia rossoblu. Rastelli sostituisce Ceppitelli e mette davanti a Storari due metri di altezza e 90 chili di Salamon. Sau scatta in contropiede sulla destra, serve Giannetti che entra al centro dell’area, controlla il pallone e lo piazza in goal alla sinistra del portiere. Giannetti é generoso e, quando a tre minuti dalla fine, si trova nuovamente a tu per tu col portiere, vede arrivare con la coda dell’occhio Sau: passaggio di lato ed é ‘Pattolino’ a segnare il definitivo 6-0. Il resto é una festa: la squadra sotto la curva, le sciarpe e i cori degli Sconvolts e qualche clacson e bandiera in più nel traffico del ritorno a casa. Game, set, match.
Alessandro Serra
(admaioramedia.it)