Il Cagliari gioca la partita per tentare il sorpasso e riprendersi la vetta della classifica. La partenza dei cagliaritani è veloce come una Ferrari. In soli venti minuti (al 6’, 12’ e 16’) pregevoli azioni lineari portano prima Joao Pedro, genio e indolenza, ad avere la possibilità di passare in vantaggio ma le conclusioni sono da dimenticare. La prima è un omaggio al Poetto con una rovesciata da spiaggia, la seconda è un saluto ai tifosi sardi presenti in curva con il pallone che sembra una colomba che vola altissima. Al 17’ una triangolazione con Murru, Cinelli e Di Gennaro potrebbe essere concretizzata in gol ma si perde nel nulla. Dal 22’ in poi il Modena prende coraggio e nonostante la mediocrità tecnica, compensata da una buona organizzazione tattica con un 4-4-2 da manuale, crea l’occasione da gol più nitida con Stanco che conclude da pochi metri. Storari con una parata che vale un gol, neutralizza. Il primo tempo scivola nella noia e nella lentezza più esasperata. Incredibile come il Cagliari non esprima la sua maggior qualità tecnica e continui a giocare con ritmi da moviola. A volte sembra una squadra appagata e svogliata.
Nel secondo tempo non cambia l’approccio alla gara dei rossoblù, Di Gennaro, tanto talentuoso quanto inutile, rischia l’espulsione dopo un errore su punizione. Il Modena prende coraggio, si difende bene e raramente soffre, a centrocampo riesce a rubare la palla e ripartire. Al 16’ Storari, il migliore in campo, salva su un colpo di testa di Stanco. Per la cronaca l’ex rossoblu Giorico si fa espellere come un esordiente e lascia la sua squadra in dieci. Per il Cagliari solo un lampo, quello di Sau che per pochissimo non segna da due passi. Poi, nonostante l’inferiorità numerica, il Modena sale in cattedra e riesce a passare in vantaggio con Beringhieri che infila Storari con un rasoterra angolato. Il vantaggio è meritato e i sardi hanno fatto di tutto per facilitarlo: lenti nella manovra, poche idee, imprecisi nei passaggi, mai incisivi e pericolosi e in particolare disastrosi in attacco. Dopo pochi minuti un altro errore di Sau che spedisce a lato da pochi passi non lascia speranze. Il pareggio sembra alla portata del Cagliari che tenta una reazione. Passano lentamente i minuti ma non si registra un’iniziativa ordinata e organizzata dei rossoblù. Farias e Sau sembrano fantasmi, Giannetti, entrato nella ripresa al posto di un’imbarazzante Joao Pedro, si batte e si agita ma senza produrre niente. La prestazione dei rossoblù diventa anemica e inconcludente. Disposti con 4-3-3 non ne manifesta i principi di gioco. Senza ritmo con un possesso palla inutile e non indirizzato a conquistare spazio dietro le linee difensive del Modena, esaltano la volontà degli avversari che con coraggio ripartono creando al termine, le migliori trame offensive.
Sarà l’atmosfera pasquale ma un miracolo negli ultimi minuti cambia la partita: i resuscitati Sau e Farias ricordano che hanno giocato in serie A da protagonisti e lo dimostrano nei minuti di recupero. Prima Farias conclude un tiro cross dalla destra di Giannetti e poi Sau nell’ultimo minuto di recupero con un’azione, ben congeniata riesce finalmente a realizzare un gol fondamentale per il cammino del Cagliari e per la sua stagione. Il pareggio del Crotone, che non riesce a superare l’Avellino, rimette i rossoblù primi in classifica con 68 punti in 33 gare. La serie B regala queste partite. Il Cagliari ha un punteggio da record a solo nove partite dal termine. La serie A è dietro l’angolo. Le prestazioni dei rossoblù fanno arricciare il naso agli esteti del bel gioco e ai nostalgici di Zeman, il perdente di successo, ma criticare Rastelli sarebbe una bestemmia. In questa categoria l’obiettivo è vincere senza manifestazioni di stile e spettacolo. La vittoria contro il Modena raggiunta nei minuti di recupero è un segnale importante e rappresenta una prenotazione confermata per la serie A. La gara odierna non doveva essere una manifestazione di bel gioco e alla fine la differenza l’hanno fatta i soliti noti: Storari con una prestazione da incorniciare, Farias e Sau prima trasparenti poi con un’acuto appropriato in terra di tenori, hanno squarciato il campionato e hanno indirizzato la luce sul cammino verso la serie A.
Sergio Melis
(admaioramedia.it)
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