Era stata accusata, insieme al direttore e ad alcuni agenti di Polizia penitenziaria, di omissione di atti d’ufficio, falso ideologico e abuso d’ufficio, dopo le denunce presentate da una criminologa e da due operatori amministrativi in servizio nel carcere di Iglesias, dove era in servizio come comandante degli agenti: il commissario Gesuela Pullara (difesa dall’avvocato Guido Manca Bitti), dopo sei anni di indagini e di udienze, è stata assolta, insieme ai coimputati, con formula piena “perché il fatto non sussiste”, anche il Pubblico ministero aveva richiesta l’assoluzione.
L’indagine, curata della Procura di Cagliari, era partita con l’accusa di aver disposto, in concorso con il direttore, una perquisizione abusiva, che poi è emerso essere soltanto un controllo cinofilo antidroga. Durante l’indagine ed il processo è emerso che il commissario Pullara è stato processato anche per avere omesso di denunciare fatti che, secondo una delle denuncianti, sarebbero accaduti in un periodo nel quale non aveva ancora assunto il comando dell’istituto (era allieva alla Scuola di formazione per ufficiali).
I contenuti delle denunce avevano gettato pesanti ombre su tutto il personale di Polizia penitenziario di Iglesias, accusato di avere accordato privilegi ad alcuni detenuti ed in particolare sul Commissario che avrebbe, secondo le accuse, tollerato questo atteggiamento da parte dei suoi agenti, omettendo di denunciarlo alla Procura. Le accuse sono cadute durante il processo, tanto che anche il Pubblico ministero romano (il processo si è celebrato a Roma perché una delle denuncianti all’epoca svolgeva le funzioni di giudice laico ed anche l’indagine stessa si sarebbe dovuta svolgere in altro territorio per incompatibilità) ha formulato la richiesta di assoluzione. (red)
(admaioramedia.it)