Gli apprendisti stregoni della viabilità, nonché amanti delle pedonalizzazioni a ‘sentimento’ continuano con le loro simpatiche iniziative destinate a stravolgere la vita dei cittadini cagliaritani.
Ora, dopo aver creato la cesura tra Villanova e San Benedetto con l’estensione della piazza Garibaldi e conseguente interdizione alle auto, ecco che appare nella cartina della città una grande zona rossa, un’area nella quale sarà vietato superare il limite di 30 chilometri orari. Con apposita delibera della Giunta guidata dal sindaco Massimo Zedda nascono a Cagliari le “Zone 30”. Cos’è questa zona? “E’ una zona circoscritta, in genere delimitata da assi di viabilità principale, in cui prevale la funzione residenziale. E’ una zona della città dotata dei principali servizi di quartiere e interessata da una circolazione prevalentemente di raggio locale. Al suo interno, la strada viene pensata in prevalenza come spazio di relazione tra una pluralità di utenti (automobilisti, pedoni, ciclisti, residenti) e di funzioni e la velocità degli automezzi viene portata a 30 km/h. La zona 30 è una riqualificazione a basso impatto che ridisegna l’area interessata, rendendola più sicura per le categorie deboli della strada. Le esperienze straniere e, da qualche anno, anche italiane, hanno ampiamente mostrato l’efficacia della loro realizzazione per una migliore gestione del traffico e per la riqualificazione urbana. Nelle zone 30, infatti, il traffico diventa più fluido e scorrevole e viene disincentivato il traffico di transito, diminuisce notevolmente il numero e la gravità degli incidenti, migliora la qualità ambientale (emissioni inquinanti e inquinamento acustico) e dello spazio urbano, vengono eliminate le barriere architettoniche”. (dal documento del Comune di reggio Emilia su “Zone 30 e Zone Residenziali a traffico moderato”)
Quindi, a ben guardare, l’intervento posto in essere dai ‘nostri eroi’ ha già un’estensione molto ampia che include le già esistenti Ztl e, curiosamente, le zone pedonali. Quindi, i pedoni non possono andare a più di 30 km/h, tutti velocisti. Con la Zona 30 si disincentiva il traffico da attraversamento e, a detta dei cultori di questa pratica (annoverabile tra gli interventi di “Traffic calming”, alla stregua dei restringimenti di carreggiata), si apportano benefici in termini di sicurezza e qualità degli spazi e delle relazioni tra i diversi utenti della strada.
Nessuno però accenna ai problemi conseguenti a tali interventi, ad esempio il crollo delle attività economiche delle zone interessate dovuto alla mancanza del traffico di attraversamento. Al pari degli interventi di pedonalizzazione, anche questi interventi andrebbero posti in essere dopo aver dato vita a tutti gli interventi prodromici quali individuazione e realizzazione dei parcheggi ai margini, individuazione di viabilità alternative per favorire lo scorrere del traffico ed evitare inquinamento e stress correlato. Quando si fanno interventi di tale portata è necessario fare un’analisi completa sotto tutti i punti di vista, sociologico, della sicurezza, demografico, e non limitarsi all’aspetto meramente estetico o, ancora peggio, all’inseguire il fideismo ideologico di chi dimostra, in gran parte delle sue attività, superficialità, pressappochismo e totale disprezzo per chi esercita un attività economica. E non basta estendere le aree in cui posizionare tavolini per far risalire la china ad una città in difficoltà. Ma passerà anche questa.
Pierluigi Mannino – Consigliere comunale di Cagliari
(admaioramedia.it)
One Comment
Romano
Spero che il grande esperto di viabilità del Comune di Cagliari, quello che ha inventato le zone 30 e le zone 40, che vedono a cagliari un traffico fatto solo di pedoni ciclisti e mezzi pubblici, che purtroppo i cittadini saranno costretti volenti o nolenti ad abituarsi non tanto per amore del Green, ma per il fatto di essere sempre più impoveriti da questi governi attenti più ai clandestini che ai sardi, spero che uno di questi esperti della viabilità possa conoscere questa segnalazione inviata alla Municipalità ed al comune presso l’assessorato competente, dai quali non ho ricevuto nessuna risposta, nemmeno di cortesia, come fanno coloro che se ne fregano dei cittadini solo a chiacchiere.
Nel rifacimento della segnaletica di Via Vesalio, in direzione della cittadella finanziaria, hanno vietato le svolte a sinistra in corrispondenza delle vie sulla sinistra. Infatti, le strisce spezzate per girare in Via dei Carbonari sono diventate continue, forse per evitare i frequenti tamponamenti dei distratti nei confronti di chi utilizzava quello svincolo per andare verso Via Risorgimento. Comunque le svolte avvengono comunque, altrimenti occorre fare un giro vizioso: superare la ferrovia, arrivare alla rotonda, girare su 360 gradi ed immettersi sulla strada che viene dall’Auchan Marconi la quale, sempre intasata, mette a rischio di incidenti tra chi deve andare in Via Vesalio e chi, subito dopo attraversata la ferrovia, deve girare subito a destra in Via Risorgimento.
Ma oltre a questi pericoli e giri viziosi, chi percorre Via dei Carbonari rischia di essere travolto dai veicoli che arrivano dalla vicina curva di Via Risorgimento perché quasi nessuno osserva i 30 Km. orari di quel tratto, nemmeno il Bus del CTM. Una prima volta dissi che almeno si mettesse uno specchio parabolico, come quello che sta da chi esce dalla traversa della Farmacia Lintas, ma nessuno del Comune rispose. Dissi anche che in Via Risorgimento fosse necessaria una telecamera per controllare la velocità dei mezzi.
La mia proposta è questa: In Via Vesalio, in corrispondenza di Via Fratelli d’Italia, c’è uno spazio sufficiente per fare una rotonda che consenta agli automobilisti che devono recarsi in Via Risorgimento ed in centro a Pirri, di evitare di commettere una infrazione, evitare tamponamenti, ed anche di non obbligare a fare quel percorso illogico ed altrettanto rischioso come indicato sopra.
Logicamente ocorre modificare anche il senso di marcia in Via Fratelli d’Italia, ora permesso solo da via Risorgimento a Via Vesalio. Potrebbe anche diventare a doppio senso, limitando la sosta solo da un lato anziché in entrambi i lati, come in Via dei Carbonari.
Spero di avere una risposta e, per sicurezza di ricevimento, la invio anche con la mia PEC
Cordiali saluti.
Romano Satolli – Presidente Unione Nazionale Consumatori-Sardegna