La segreteria Columbu parte senza tentennamenti, sferzando la classe dirigente del Partito Sardo d'Azione durante il Consiglio nazionale, prima occasione dopo la turbolenta elezione di marzo: "Non esistono idee, né ideali, né prospettive di rinnovamento di cui avrebbe senso discutere, se tra noi mancano i presupposti per un confronto democratico e per la convergenza dell’azione politica – ha detto il Segretario nazionale nella riunione di Ghilarza – Sarebbe ingannevole sbandierare un futuro desiderabile per la Sardegna, e attenderci che qualcuno possa seguirci, se proprio noi ci comportiamo in contrasto coi valori e i fini che dichiariamo di voler perseguire”.
Nel suo discorso, Giovanni Columbu ha anche ammesso di aver trovato una situazione interna difficile: “Sapevo che il Partito era diviso, ma non immaginavo quale fosse il tenore. Pensavo a divergenze di idee, a diverse interpretazioni dei valori o a diverse valutazioni di indirizzo politico ed ero ottimista. Invece, ho scoperto uno stato di disordine e di conflittualità di cui è difficile comprendere le ragioni ideali”.
Si é soffermato pure sul tesseramento, denunciando un'anomala situazione: "Dovrei presiedere la commissione preparatoria del Congresso senza sapere chi siano i tesserati. Io sono segretario di una associazione di cui non conosco i soci. Infatti, la documentazione relativa non si trova nella sede del partito e non mi è stata trasmessa”.
Per il Segretario sardista, “non si può venire meno all'etica e alle regole fondamentali senza pregiudicare le basi della democrazia, con ulteriori e fatali conseguenze che in questo caso sono sotto gli occhi di tutti” e l'occasione migliore sarà il Congresso: “L'occasione per rendere possibile l’indispensabile ricostituzione ideale, organizzativa e morale del Partito, così da aprirlo a coloro che oggi vogliono tornare e gettandoci alle spalle le irregolarità, celebrandolo sulla base di un nuovo tesseramento entro la fine di quest’anno". (red)
(admaioramedia.it)