“Il bando riservato ai lavoratori ex Ati-Ifras pubblicato da Igea per la formazione di una graduatoria per l’assunzione a tempo pieno e determinato di diverse figure professionali, non risolve il problema occupazionale e non ci lascia per nulla tranquilli”. Il vicepresidente Consiglio regionale Ignazio Locci interviene nuovamente sulla questione dei 500 ex lavoratori del parco Geominerario, per 120 dei quali il nuovo bando Igea pubblicato qualche giorno fa prevede l’assunzione a tempo determinato al termine di una procedura che durerà ancora qualche mese. “Per tutti gli altri ex Ati-Ifras non vi sono prospettive – scrive Locci – se non la Naspi, che certamente non può bastare”.
Nel frattempo, denuncia Locci, sul fronte dei Comuni (che sono gli altri soggetti autorizzati a farsi carico di figure professionali provenienti da Ati-Ifras) tutto tace e non risulta alcuna presa in carico di forza lavoro. “Insomma, tutti i timori che avevamo espresso mesi fa si stanno rivelando fondati – aggiunge -: non vi è da parte della Giunta una vera e propria strategia per uscire dal pantano causato dalla risoluzione avventata della convenzione con Ati-Ifras. Anche perché il problema non è soltanto l’assenza di certezze occupazionali per 500 sardi. In ballo ci sono anche i progetti di manutenzione del verde pubblico e dei siti archeologici che fino al dicembre scorso erano a cura di Ati-Ifras. I lavoratori non si fidano: le procedure messe in campo da parte della Regione sollevano perplessità e inducono a sospettare che le assunzioni privilegino soltanto gli “amici”. Resta fuori un plotone di oltre 300 operai. La Giunta sveltisca i procedimenti e assicuri certezze occupazionali per tutti”. (red)
(admaioramedia.it)