GALLURA, Le spiagge trasformate in un bazar del commercio abusivo

Le spiagge di Santa Teresa di Gallura, Rena Bianca, famosa per i riconoscimenti ambientali (‘Bandiere blu’ e ‘Cinque vele’), Capo Testa, Baia Santa Reparata – ma tutte quelle galluresi sono nella stessa condizione – ogni giorno d’estate si trasformano in un bazar, più o meno in movimento, dove si esercita il commercio, spesso e volentieri abusivamente e con merce contraffatta. L’Amministrazione locale da anni cerca di lottare contro il dilagare del fenomeno, ma le armi sono spuntate ed il territorio è vasto. Ed infatti l’ordinanza comunale emessa dal sindaco Stefano Pisciottu non ha certamente sortito l’effetto sperato, considerato anche che gli ambulanti sono organizzati: alcuni di loro fungono da ‘pali’, a distanza di sicurezza, per avvisare dell’arrivo dei controlli, dando il tempo di scappare a commercianti e merce.

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“Da diversi anni assistiamo impotenti all’esercizio irregolare del commercio nelle nostre spiagge – ha commentato Dario Giagoni, coordinatore provinciale per la Gallura del movimento Noi Con Salvini – È una vera e propria invasione di ambulanti non autorizzati, alcuni, oltre ogni normativa igienico-sanitaria, somministrano generi alimentari. Le verifiche sui litorali sono insufficienti. La situazione è intollerabile, crea disagi ai bagnanti e danno ai commercianti che lavorano nel rispetto delle regole. E’ fondamentale una maggiore presenza e vigilanza delle autorità. La consistenza numerica del personale attualmente in servizio consente agli ‘abusivi’ di agire impunemente”. (red)

(admaioramedia.it)

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