Venne oltraggiato sin dagli anni Ottanta e saccheggiato da persone senza scrupoli che non esitarono a offendere i luoghi e la memoria dei nostri padri asportando balconcini, mattoncini, oggetti dei tempi che furono, tegole. Umiliato con il bestiame di ogni genere a invadere addirittura le case un tempo ritrovo dei nostri antenati. Inquinato con una discarica, ove la colonna di fumo per decenni testimoniava la tossicità di rifiuti di ogni tipo bruciati in loco.
Nel 1999, in ritardo, ma, con una diversa sensibilità, il sindaco Loddo ordinò il blocco della vergogna della discarica a cielo aperto, che venne sotterrata da tonnellata di terra. Anni dopo non venne finanziato un progetto per la bonifica di Gairo Vecchio da parte di una Regione, attenta agli acquitrini dell’hinterland cagliaritano, ma, non alla memoria e alla sua storia.
Nel 2004, e sino al 2015, ottenemmo finanziamenti e dopo aver fatto un Piano particolareggiato del vecchio borgo, censendo ogni via e casetta, iniziammo con la riqualificazione del borgo. Bonificammo asportando masserizie e materiali inquinanti di ogni tipo, rimuovendo recinzioni e abusi, allontanando bestiame di ogni genere e parassiti. Ripristinammo vecchi selciati e fontane, mettemmo in sicurezza case pericolanti, iniziamo a ristrutturare alcuni edifici, recuperammo completamente Cresia Manna.
Un ingente finanziamento consegnato alla nuova Amministrazione per mettere in sicurezza l’area a monte di Cresia Manna e degli edifici in ristrutturazione è in attesa ancora oggi di essere speso, mentre per liti giudiziarie con l’impresa che ha comportato anche la perdita di 250.000 euro dei 500.000 euro anni fa finanziati, non si è riusciti a completare un’importante ristrutturazione di un gruppo di edifici che dovevano essere destinati a taverna tipica e sala espositiva.
L’idea era quella di mantenere viva la memoria e una piccola porzione del borgo ruotante attorno alla Cresia Manna, prevedere visite guidate in sicurezza e diffondere una nuova coscienza civica nella popolazione. Purtroppo, oggi, per la totale assenza di controlli e il disinteresse dell’Amministrazione che solo a parole afferma di credere nel borgo, lo stesso è di nuovo invaso dal bestiame, i furti addirittura anche di lastre di granito nei vecchi selciati si susseguono, i saccheggiamenti del poco che è rimasto continuano.
I visitatori si avventurano ancora incantati tra le viuzze, ma, anche in quelle messe in sicurezza l’asportazione delle travi in legno apposte nel 2004 mette a repentaglio l’incolumità dei visitatori che addirittura si addentrano nei pericolosi solai. Non si è aggiornata la vecchia ordinanza del 2003 e non si assumono le responsabilità che la nuova degenerazione in corso nel borgo richiederebbe.
Ma la cosa peggiore in assoluto è constatare che a farla di nuovo da padroni sono oltre all’incapacità dell’Amministrazione di porre rimedio a quanto accade, anche il disinteresse di quei cittadini che hanno ripreso a fare il bello e il cattivo tempo nel vecchio borgo. Nell’indifferenza di tanti altri. Evidentemente, per Gairo Vecchio non vi è possibilità se non quella degli slogan e del disinteresse.
Roberto Marino Marceddu – Consigliere comunale di Gairo
(admioramedia.it)