Un giovane allevatore di Gairo, Massimiliano Langiu, di 27 anni, è stato freddato con due colpi di arma da fuoco al viso davanti alla sua porcilaia in una zona impervia tra Gairo Vecchia e Gairo Taquisara. Il cadavere dell’uomo, pregiudicato, sposato e padre di un bambino, è stato scoperto intorno alle 22,30.
Sul posto stanno operando i Carabinieri del Comando provinciale di Nuoro, in collaborazione con i militari della Compagnia di Jerzu e del Nucleo operativo provinciale. Gli investigatori stanno scavando sulle ultime ore del giovane e raccogliendo le testimonianze di chi lo ha visto in vita per ultimo. Si cerca di chiarire anche se ci siano collegamenti con gli ultimi fatti di sangue accaduti in paese. L’ultimo risale al novembre scorso quando fu ferito Aldo Caboi, un allevatore di 63 anni morto dopo sette giorni agonia in ospedale. Con lui rimase ferito anche un altro allevatore, Fabrizio Ligas, di 33 anni, scampato miracolosamente all’agguato.
Il killer che ha freddato Langiu lo ha fatto a breve distanza e con un fucile a pallettoni: al giovane muratore e allevatore di maiali sono arrivati due colpi di fucile al volto, uno dei quali fatale gli ha fatto esplodere il cranio. Quando hanno trovato il cadavere, i carabinieri di Jerzu si sono trovati di fronte a una scena raccapricciante. Giunti dopo l’allarme dei familiari, i militari, al comando del capitano Giuseppe Merola, hanno trovato frammenti di cervello sparsi ovunque. Questi sono i primi dettagli tecnici che i Carabinieri hanno rilevato nel ricostruire la dinamìca del delitto efferato. Il giovane è stato trovato privo di vita solo intorno alle 21,30 ma l’omicidio risalirebbe alla tarda mattinata. La moglie non vedendolo rientrare a pranzo ha allertato gli amici del marito, che lo hanno raggiunto nel terreno che aveva in concessione del Comune in località Spallana-Is Ilius, una zona impervia tra Gairo vecchia e Gairo Taquisara, dove curava i suoi maiali, trovandolo privo di vita.
Se la dinamica del delitto appare chiara, per ora è un mistero il movente. Dalle testimonianze rese agli inquirenti da parenti e amici, Langiu, pregiudicato per reati contro il patrimonio, non avrebbe avuto infatti alcun motivo per temere un agguato: si recava tutti i giorni ad accudire il bestiame nella sua campagna isolata nella massima tranquillità. Gli inquirenti stanno seguendo piste privilegiate e lavorano su più fronti. In queste ore si stanno raccogliendo le testimonianze di parenti e amici. Al momento sembra non ci siano collegamenti con l’omicidio dell’operaio forestale Aldo Caboi, di 63 anni, ucciso nel novembre scorso nelle campagne del paese, se non il fatto che la località dell’azienda di Langiu è confinante con quella dove è stato teso l’agguato a Caboi e dove è stato ferito Fabrizio Ligas, 33 anni, che era in auto con Caboi. Ma gli inquirenti non escludono che un collegamento ci possa essere. La salma di Langiu si trova nell’ospedale di Lanusei per l’autopsia che potrebbe essere eseguita questo pomeriggio. Le indagini sono coordinate del magistrato Luisa Dinella, della Procura della Repubblica di Lanusei. (red)
(admaioramedia.it in collaborazione con Cronache Nuoresi)
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