FUNTANAZZA, Pittalis (FI) chiede accesso agli atti: “Pd chiuda i conti con le sue contraddizioni”. Cicu (FI): “Bisogna rivisitare Ppr”

Nuova puntata nel caso Funtanazza, che vede protagonista la società Riva di Scivu della famiglia Soru, pronta, dopo l’approvazione definitiva da parte della Regione, a realizzare il progetto di recupero e di valorizzazione dell'ex colonia marina in Costa Verde: il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, ha annunciato che questa mattina ha presentato all’Assessorato dell’Ambiente ed a quello dell’Urbanistica la richiesta di accesso agli atti.

 “Il caso politico Funtanazza pone il Partito democratico dinanzi allo specchio delle proprie contraddizioni – ha detto Pittalis – La questione implica un duplice conflitto di interessi, perché tutta la vicenda si sviluppa sul filo delle interpretazioni del Ppr, resuscitato da Pigliaru, e delle norme varate dalla Giunta guidata da Renato Soru e perché sul piano politico l’attuale segretario regionale del Pd si è sempre eretto ad eroe anti-cemento, difensore delle coste, fiero oppositore dei bungalow o almeno di quelli altrui”.

“Soru pensa ancora una volta di uscire dall’angolo con una promessa già fatta sette anni fa: quella di regalare Scivu alla Conservatoria delle coste e di vendere Funtanazza – ha aggiunto il Capogruppo azzurro – La prima parte della promessa, nonostante i ripetuti annunci, non è stata mantenuta. Per quanto riguarda la seconda, la linea seguita in questi anni dall’imprenditore è andata in ben altra direzione: quella di perseguire la realizzazione del progetto, difeso dai Soru anche davanti ai giudici amministrativi dalle osservazioni della Forestale. Poiché, in questa Legislatura, Soru ha recitato un ruolo da protagonista nelle scelte della Giunta, con la riesumazione del Ppr del 2006, la cancellazione del ‘Piano casa’, e ricordiamo i suoi interventi a gamba tesa sulla Legge edilizia, come opposizione riteniamo lecito e doveroso chiedere al presidente Pigliaru, alla sua maggioranza ed al Partito democratico di uscire da questi ‘spiacevoli equivoci’.Che fine hanno fatto anche gli ‘indignati speciali’, i presunti intellettuali che scrivevano paginoni contro il Piano casa e la nobiltà con due o tre cognomi che dalle ville in riva al mare voleva insegnare la difesa dell’ambiente magari al contadino che chiedeva solo di poter fare un cassetta degli attrezzi nel suo ettaro di terreno?”

Secondo l’europarlamentare di Forza Italia, Salvatore Cicu, “la vicenda apre un precedente politico pericoloso sul tema delle norme che regolano il territorio regionale, creando delle contraddizioni inammissibili in fatto di tutela e salvaguardia dell’ambiente: da una parte si legittima la trasformazione di volumi di ruderi in villette costruite sulla costa, dall’altra i condanna lo stesso comportamento come un atto speculativo da bloccare con ogni mezzo. Se passa Funtanazza deve necessariamente aprirsi una nuova e immediata rivisitazione del Piano paesaggistico regionale, che nei fatti non può essere la carta del via libera per alcuni, e il vincolo punitivo per altri”.

“Non si capisce perché un Ppr come quello approvato dall’ex Giunta Soru debba consentire un ampliamento di volumetrie come quello emerso nel caso Funtanazza – ha proseguito Cicu – Se valesse quello spirito etico di salvaguardia ambientale che ha caratterizzato il Ppr targato Soru, ci sarebbe da chiedersi: come mai l’ex Governatore, ispiratore di quello stesso Piano, non ha rinunciato a quella permuta di volumetria e ai quarantamila metri cubi da collocare attorno all'edificio esistente? Troppe le incongruenze. Siamo certi che il progetto di recupero e valorizzazione dell’ex colonia marina di Funtanazza possa rappresentare una via di rilancio da percorrere per il Medio Campidano, non sono queste le valutazioni che ci distanziano.  La vera ipocrisia è far finta che questo Piano paesaggistico conceda le stesse opportunità a tutti". (red)

(admaioramedia.it)

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