Non è passata inosservata l’assenza dei rappresentanti del Parco Geominerario della Sardegna all’annuale riunione di coordinamento dei Geoparchi italiani, tenutasi a Roma lo scorso 2 marzo, presso la Commissione nazionale Unesco: dagli ambienti del Forum è trapelata la preoccupazione – nonché una certa ‘irritazione’ – espressa dal coordinatore Aniello Aloia e dal membro italiano nel board del Coordination committee dell’Unesco global geoparks, Maurizio Burlando, per la piega che potrebbero prendere i futuri eventi.
Tanto più che che, in quella sede, i dirigenti del Geoparco sardo avrebbero dovuto illustrare le iniziative e i progetti allestiti in vista della prossima ispezione dei commissari Unesco per la riconferma nella Rete mondiale dei Geoparchi: si temono ‘ripercussioni’ specie se l’assenza dovesse ripetersi anche nel meeting del Coordination committee (nel quale verranno nominati i 2 commissari e dovrà essere concordata la data dell’ispezione), previsto in Irlanda dal 21 al 26 marzo e dove la presenza è ‘obbligatoria’. Rischio da non escludersi, vista la situazione in cui versa il Parco Geominerario dopo l’improvviso siluramento di Francesco Usalla: senza direttore, l’attività del Geoparco è bloccata, anche la normale gestione amministrativa, dato che a lui spetta il potere di firma depositata in tesoreria per le delibere di spesa e di trasferte. E si spiega, incredibilmente, così l’assenza dei delegati sardi a Roma.
Da fonti attendibili emerge che il commissario Pilia avrebbe cercato di ovviare affidando la delega di ‘facente funzioni’ al direttore dell’area tecnica, Francesco Muntoni, senza però adottare una formale delibera: un atto, peraltro, che risulterebbe illegittimo, dato che il compito di conferire la ‘delega’ (prevista, poi, solo in caso di ferie o malattia) spetta al… direttore. Una situazione che sembra senza vie d’uscita, visto che per allestire un bando di selezione e giungere alla nomina di un nuovo direttore ci vorranno mesi, senza contare il ricorso che verrà presentato da Usalla: il timore (o la speranza, a seconda dei punti di vista) è quello di innescare un ‘effetto-Madonie’, quando il governatore della Sicilia Crocetta defenestrò per tre volte il presidente del Parco, Angelo Pizzuto, a sua volta per tre volte reintegrato dalla giustizia amministrativa. Anche in quella occasione venne lanciato l’allarme di una possibile esclusione dalla Rete dei Geoparchi Unesco, fortunatamente rientrato.
Il problema è che il Parco Geominerario non può permettersi ulteriori passi falsi: ricordiamo che, dopo il ‘cartellino giallo’ del 2011, ottenne quello ‘verde’ nel 2014 sub judice, vincolato cioè al rispetto di otto ‘prescrizioni’. Presentarsi all’appuntamento in queste condizioni sarebbe il miglior viatico per vedersi sventolare il ‘cartellino rosso’. A.A.A. cercasi / storia con il gran finale sperasi: è il Sardinian’s karma, bellezza.
(admaioramedia.it)