"Le risorse per il settore del cinema sono inadeguate e manca una disciplina normativa regionale di sistema coerente col quadro nazionale che si va delineando." Lo hanno messo in evidenza i rappresentanti di Moviementu-Rete cinema Sardegna durante l'audizione in Seconda commissione del Consiglio regionale, dedicata all’esame della Finanziaria 2015.
“Anche la divisione di competenze in materia fra diversi assessorati è un problema", ha aggiunto il presidente dell'associazione, Antonia Iaccarino.
Mentre Luca Melis, sempre di Moviementu ha ricordato che “il settore cinematografico è stato molto trascurato negli anni e la stessa ripartizione delle risorse prevista dalla finanziaria 2015 contiene uno sbilanciamento di risorse a favore della Film commission e a danno della produzione, che va corretto perché la stessa normativa regionale attribuisce più fondi al sostegno delle produzioni”.
Per Andrea De Blasio è “incomprensibile il dato della Finanziaria sul cinema che, di fatto, ripropone gli stessi stanziamenti del 2010; la Regione dimentica che il cinema è una industria che ha bisogno di una prospettiva triennale per poter fare una buona programmazione, così come richiede lo stesso Ministero dei Beni culturali stimolando gli operatori ad attivare un circuito virtuoso che affianca all’intervento pubblico quello dei privati, degli sponsor e dei fondi europei. E' necessario il rilancio della Film commission, se si pensa che Puglia, a fronte di 3 milioni di fondi pubblici, si è generato un ritorno di 12 milioni, in termini di economia reale e ricadute sul territorio."
Infiune, il regista Enrico Pau ha richiamato l’attenzione sul sostegno alle start up, fondamentale per lo sviluppo del cinema sardo, seguito da un pubblico sempre in crescita. “Senza questo sostegno – ha spiegato – rischiamo di essere esclusi dal circuito nazionale del Ministero, dall’accesso ai fondi europei, dalle convenzioni con la Rai e dalle co-produzioni internazionali; in pratica rischiamo di chiudere”. (red)
(admaioramedia.it)