Un milione e mezzo di euro in tre anni per promuovere l’educazione alimentare e ambientale nelle scuole e sostenere il consumo di prodotti di qualità nelle mense scolastiche. E’ l’obiettivo della proposta fatta dai consiglieri regionali di Sel, Centro Democratico e Partito dei Sardi, che hanno presentato un emendamento all’articolo 28 della legge Finanziaria 2015. L’iniziativa punta ad estendere a tutto il territorio regionale una buona pratica sperimentata e attuata negli ultimi tre anni nel Medio Campidano con il progetto “Satu po imparai”. Si è riusciti, partendo da un’attività di educazione alimentare, ambientale e sulla cultura rurale rivolta alle scuole e messa in pratica attraverso laboratori realizzate nelle fattorie didattiche, a costruire una rete territoriale.
«La sinergia tra mondo agricolo, scolastico, soggetti pubblici (Comuni, Laore, Asl, Provincia) e privati (produttori agricoli, gestori mense, fornitori mense scolastiche) ha consentito di migliorare il livello dei servizi di ristorazione scolastica, favorendo l’impiego di prodotti regionali di qualità certificata (Dop, Igp, Biologici) a filiera corta – ha spiegato Eugenio Lai, primo firmatario dell’emendamento – Il risultato è che nelle mense scolastiche del Medio Campidano il 76% dei prodotti è di provenienza regionale e il 50% da filiera corta».
In Sardegna, ogni anno, si erogano circa 11 milioni di pasti nelle mense scolastiche, universitarie e ospedaliere: «Se la nostra proposta venisse approvata – ha aggiunto – si avrebbe una ricaduta economica pari a circa 15 -18 milioni di euro all’anno».
Il progetto sarebbe realizzato col concorso degli Assessorati regionali dell’Agricoltura, della Pubblica istruzione, dell’Ambiente e della Sanità, con il coordinamento dell’agenzia Laore. (red)
(admaioramedia.it)