“Una Finanziaria senz’anima, dove non c’è idea di cosa si vuole fare”. E’ il lapidario commento del capogruppo regionale dei Riformatori Sardi, Attilio Dedoni, sulla manovra finanziaria della Giunta Pigliaru.
“E’ lo stesso bilancio di dieci-quindici anni fa, non c’è niente di rivoluzionario nel trattare sull’incremento di un capitolo di spesa – ha aggiunto Dedoni – Si vuole sostenere che basti l’introduzione del pareggio di bilancio per fare una rivoluzione, ma quello che ci si aspetta dalla politica è che faccia dei programmi per migliorare le condizioni di vita dei sardi; qui non è stata fatta nessuna scelta di fondo. Una scelta sarebbe stata individuare uno o più settori trainanti dell’economia su cui investire per rilanciare l’intero sistema produttivo. Il turismo, ad esempio, è in grado di trainare altri comparti come l’agricoltura, l’artigianato e il commercio. Puntare tutto sul turismo sarebbe stato una scelta, un indirizzo ben preciso e avrebbe rappresentato una rottura con il passato”.
“Quanto al pareggio di bilancio, si tratta di un’arma a doppio taglio. Si pensa solo al bilancio di competenza e ci si dimentica di quello di cassa. I fallimenti politici si vedranno quando si dovrà andare all’assestamento di bilancio: nella Finanziaria ci sono le uscite ma non le entrate, con l’accordo capestro Paci-Padoan si è rinunciato ai trasferimenti erariali previsti dall’articolo 8 dello Statuto e le risorse non basteranno a ripianare il disavanzo della sanità, i cui costi sono interamente a carico della Regione a seguito del patto Soru-Prodi del 2007”.
“Non siamo capaci di difendere gli interessi della Sardegna”, ha concluso l’esponente dei Riformatori, riferendosi al caso di un finanziamento da 490 milioni di euro che l’Unione europea ha destinato a Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia per la gestione dei beni culturali, dal quale l’Isola è rimasta esclusa. (red)
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FINANZIARIA, Dedoni (Riformatori): “Manovra senz’anima. Incapaci di difendere gli interessi della Sardegna”
(admaioramedia.it)