I vertici della Giunta regionale, del Consiglio regionale, della Commissione consiliare Bilancio e del Partito democratico schierati per difendere la Finanziaria 2019, approvata ieri in Aula dalla maggioranza di centrosinistra: “Famiglie al centro, attenzione per i Comuni, tutela delle fasce più deboli e dei disoccupati, più sviluppo per creare nuova occupazione, debito della sanità azzerato”, così l’hanno sintetizzata il presidente Pigliaru, l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, il presidente della Commissione, Franco Sabatini, e Pietro Cocco, capogruppo Pd.
Una Finanziaria con 8 miliardi e 200 milioni: sanità 3,7 miliardi di euro; ordine pubblico e sicurezza 38 milioni di euro; istruzione e diritto allo studio 195; cultura, sport e tempo libero 100; turismo 80; territorio ed edilizia 80; ambiente 664; trasporti 671; politiche sociali 382; sviluppo economico ed energia 190 milioni; politiche per lavoro e formazione 182; agricoltura e pesca 221, oltre a 158 non contabilizzati nel bilancio regionale.
“Una Finanziaria nel segno della giustizia sociale – ha detto Pigliaru – pensata per una Sardegna che comincia a uscire dalla crisi, come attestano i dati molto positivi sull’occupazione, e costruita per distribuire equamente benefici che devono essere garantiti a tutti e non solo ad alcuni. Credo di poter dire che dalla Sardegna oggi parte un segnale politico forte per tutto il centrosinistra: non basta cantare le lodi di una ripresa perché se ne avvertano i benefici, ma bisogna lavorare perché questo miglioramento appartenga a tutti e tutti se ne sentano parte”.
Secondo Paci, “è una Sardegna coi conti in ordine, anche nella sanità e allo stesso tempo teniamo le tasse più basse d’Italia, ci occupiamo delle famiglie e dei Comuni, pensiamo alle politiche per il lavoro e all’istruzione. Tutto questo è possibile grazie al nostro buon governo, abbiamo fatto una severa spending review mettendo ordine nei conti pubblici e facendo così calare il debito pubblico sardo di 130 milioni e i vecchi debiti di 2 miliardi e 200 milioni”. “Ora ci auguriamo – ha aggiunto l’Assessore del Bilancio – che il governo gialloverde riconosca che quei 285 milioni di accantonamenti non sono più dovuti e che non ce li imponga nuovamente: se lo farà, noi siamo pronti a impugnare la finanziaria nazionale. Portiamo avanti con decisione la battaglia sugli accantonamenti, che deve essere una battaglia unitaria di tutti i sardi. Siamo orgogliosi di tutto quello che abbiamo fatto, e siamo sicuri di aver messo solide basi per garantire un futuro migliore alla Sardegna e ai nostri giovani”. (red)
(admaioramedia.it)