Botta e risposta a distanza tra l’assessore al Bilancio Raffaele Paci e l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci sulla finanza pubblica regionale. Intervenendo alla due giorni di approfondimento su regionalismo e finanza pubblica, organizzata in Consiglio regionale in occasione delle celebrazioni per Sa die de sa Sardigna il vicepresidente della Regione ha attaccato la Giunta di centrodestra suscitando la reazione immediata del coordinatore regionale di Forza Italia.
“Le Regioni a Statuto speciale fanno gli accordi con il Governo, come chiede anche la Corte Costituzionale, ma poi la loro attuazione è resa difficile dagli apparati burocratici dello Stato che remano contro e fanno i sacerdoti dei conti pubblici impedendo di fatto che quegli accordi vengano pienamente attuati”, ha detto Paci esortando tutte le regioni italiane, non solo quelle a statuto speciale, ad unire le forze per rivendicare i loro diritti, “ben sapendo che la strada è difficile perché non bastano le sentenze della Corte Costituzionale per modificare le leggi di bilancio dello Stato“.
Poi l’attacco alla Giunta Cappellacci. “Siamo arrivati al governo regionale in una situazione disastrosa, non avevamo ancora le norme di attuazione e il patto di stabilità mordeva e bloccava qualunque politica di sviluppo”, ha detto Paci. “Allora ci siamo messi al lavoro per chiudere gli accordi con Roma e così hanno fatto tutte le altre regioni a statuto speciale. Poi però la sostanza di quegli accordi è stata modificata dalle successive leggi di stabilità, e le Regioni possono fare poco contro questa situazione, nonostante le tante sentenze della Corte. Nel nostro accordo – ha aggiunto Paci – si prevedevano 535 milioni di accantonamenti nel 2018, con le diverse leggi di stabilità degli ultimi anni sono stati portati a 848 milioni. Trecento milioni in più nonostante un accordo in corso. Quindi abbiamo aperto un duro confronto con il Governo per rivendicare i nostri diritti e contemporaneamente abbiamo impugnato le leggi di stabilità nazionali e stiamo aspettando la sentenza della Corte Costituzionale. L’ho detto e lo ribadisco: la Sardegna non può più assolutamente permettersi di pagare cifre così esorbitanti e su questo non faremo passi indietro. Prima di tutto perché quei soldi sono nostri e vogliamo poterli usare per politiche espansive e di sviluppo, e poi perché rendere stabile un contributo straordinario significa, di fatto, modificare lo Statuto perché si versano nelle casse della Regione meno soldi di quelli che lo Statuto stabilisce. Cinque decimi dell’Irpef invece che i 7 decimi previsti: una violazione dello Statuto, una modifica unilaterale e con legge ordinaria di una legge di rango costituzionale. Per uscire da questa situazione dobbiamo rilanciare autonomia e responsabilità – ha concluso – ma per farlo serve un governo politico che sia più forte degli apparati burocratici dello Stato“.
Le parole dell’assessore al Bilancio hanno provocato l’immediata reazione del coordinatore regionale di Forza Italia Sardegna. “Paci ha una faccia tosta da record: sono gli accordi firmati da lui e Pigliaru ad aver permesso allo Governo di scippare oltre due miliardi alla Sardegna”, ha dichiarato Cappellacci. “I burocrati romani sono stati ben felici di incontrare un pessimo negoziatore come lui, che ha ritirato tutti i ricorsi e ha rinunciato a tutto il dovuto. Se almeno avesse proseguito quello sugli accantonamenti presentato da noi nel 2012, uguale a quello vinto dalla Valle d’Aosta, oggi non subiremmo l’ulteriore scippo di 700 milioni di euro l’anno. Anziché proporsi come alfiere di una battaglia in cui ha suonato la ritirata – ha concluso Cappellacci- Paci si dovrebbe dimettere insieme al suo presidente”. (red)
(admaioramedia.it)