Il maialetto sardo, grazie alla firma del protocollo tra Regione e Ministero della Salute in deroga alle normative vigenti in materia di peste suina africana, è stato 'ammesso' ad Expo 2015, ma per la Copagri il risultato è comunque deludente. L'associazione agricola evidenzia che dal protocollo «mezza Sardegna resta esclusa e che il porchetto avrà diritto di cittadinanza solo entro il recinto di Expo, essendo vietate la vendita e la commercializzazione all’esterno».
Quindi, il maialetto potrà solamente usufruire della vetrina milanese, ma «quale ricaduta economica può avere l’azione promozionale per i produttori e per le aziende di trasformazione sardi se i consumatori non potranno trovarlo da nessuna parte fuori della Sardegna?», domanda Copagri.
«Se il prodotto termizzato non può più trasmettere la peste suina, non ha alcuna importanza da dove proviene e quindi ha poco senso escludere alcune aree della Sardegna e perché non può essere venduto?», ha detto Ignazio Cirronis, presidente regionale dell'Associazione.
Il protocollo tra Regione e Ministero non fa riferimento ai prodotti stagionati per almeno 190 giorni, come i prosciutti, che dopo tale periodo non presentano più tracce di peste suina: «Non è con le soluzioni punitive che si conquista la fiducia degli allevatori per la lotta alla peste suina – ha aggiunto Pietro Tandeddu, coordinatore regionale di Copagri – Siamo pienamente convinti che va data priorità all’attuazione del piano regionale di eradicazione, che contiene elementi innovativi, ma si registra già qualche ritardo nell'attuazione. Da circa due mesi attendiamo dal responsabile dell’Unità di progetto i chiarimenti e un giudizio sulle proposte avanzate in relazione all’ordinanza di febbraio, e aspettiamo anche notizie in merito alla predisposizione dei calendari comunali per la regolarizzazione degli allevamenti abusivi, così da poter svolgere le necessarie azioni di sensibilizzazione». (red)
(admaioramedia.it)
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Pier Luigi Caffese
MERKA E MAIALINO CON MIELE CORBEZZOLO, L'ALBERO AMATO DA GARIBALDI. I sardi saranno scontenti dell'Expo ma non del mio Post Expo sempre che mi lascino realizzare (ho molti politici contro ma ho spalle grandi), perchè ci sarà un padiglione apposito di Rinascita Sardegna con l'energia solo rinnovabile, il maialetto sardo, il miele di corbezzolo, il mirto in tutte le sue meraviglie, le aragoste sarde che vorrei allevare con le alghe alla Maddalena. Avrete un padiglione dove metteremo il cardo vero sardo e il guyole che è stupendo per produrre lattice antiallergico. Ma sarete i fornitori veri di latte di capra perchè triplicheremo le vostre capre e i vostri formaggi caprini-ovini saranno serviti con vostri mieli o composte. Io devo andare avanti sul Post Expo, voi andate dritti a cucinare il maialetto e la meka che sarebbe il vostro pesce bollito con sale e rcoperto di oblone. E' il simbolo dei sardi-fenici-liguri e poi etruschi-romani. Tutti devono assoporare merka sea foods. Nel Post Expo , spazzo via la burocrazia Expo.