Durante la riunione di ieri, la Giunta regionale ha approvato lo schema del decreto legislativo sulle norme di attuazione dell’articolo 8 dello Statuto speciale della Regione in materia di entrate, seppellendo definitivamente la ‘Vertenza entrate’ aperta con lo Stato nel 2005: "Grazie allo storico risultato – è scritto in una nota della Presidenza regionale – frutto di un enorme lavoro sia politico che tecnico, chiuso dalla ricostituita Commissione paritetica, la Regione ha archiviato la vertenza e ottenuto il riconoscimento di ogni richiesta e della totalità dei diritti acquisiti: 900 milioni che arriveranno in quattro anni".
La decisione dell’Esecutivo scatena la reazione dell’opposizione: “Pigliaru e Paci festeggiano l’accordo-farsa sulla Vertenza entrate, un’intesa con cui sperano di rendere i Sardi fessi e contenti – Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia – Quanto strappato al Governo non è ciò che legittimamente spetta alla Sardegna, così come certificato dalla relazione della Corte dei conti: “l’ammontare netto dei residui attivi relativi al periodo 2010-14 risulta pari a 1.267 milioni di euro”. Una cifra ben più consistente dei 900 milioni riconosciuti all’Isola, mancano 367 milioni di euro che Presidente e Vice ignorano per paura di alzare la testa con il Governo Renzi. I professori sperano che i cittadini cadano nel loro tranello ordito con le solite bugie. Questa Giunta è lo scendiletto di Renzi, al quale tutto è concesso. I sardi saranno nuovamente beffati, questa volta con la complicità di Pigliaru e compagni”.
"Da due anni dicono di avere più soldi, ma sono sempre di meno – hanno aggiunto i colleghi azzurri Ugo Cappellacci ed Alessandra Zedda – Altrimenti perché hanno aumentato l'Irap, vogliono aumentare l'Irpef o introdurre ticket, hanno tagliato i soldi ai Comuni e indebitato i Sardi con un supermutuo da 700 milioni di euro? Anche nel luglio 2014, dopo l'accordo patacca con Padoan, parlavano di svolta storica, ma i conti sono davanti agli occhi di tutti insieme alla vergogna del ritiro dei ricorsi alla Corte costituzionale che altri stanno proseguendo e, come la Sicilia in questi giorni, anche vincendo. La Sardegna vanta un credito di circa 1.300 milioni, al quale si sommano gli ultimi scippi del Governo, come i quasi 400 milioni portati via dalla legge di stabilità per gli anni 2014-18, senza che Pigliaru battesse ciglio. La vertenza entrate è chiusa solo per il Pd, ma se Pigliaru si è arreso agli scippi di Renzi non significa che debbano farlo tutti i Sardi.Forza Italia proporrà la vertenza entrate 2: non solo per recuperare il maltolto, ma anche per rimediare all'errore, compiuto nel 2006, di accettare che le spese della Sanità e della continuità aerea fossero sostenute dai Sardi anziché dallo Stato. Un errore compiuto dal quel Pigliaru che, allora come assessore e oggi come presidente, fa accordi in cui gli svantaggi sono subito e i vantaggi".
Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, attende che le norme di attuazione arrivino all'esame del Consiglio regionale: “Per fortuna è previsto il passaggio in Aula, sarà l’occasione per una ‘operazione verità’ con cui dimostreremo all’Esecutivo e a tutti i Sardi gli enormi crediti che la Sardegna continua a vantare nei confronti dello Stato. Viene difficile trattenere le risate davanti all’esaltazione del duo Pigliaru-Paci, anche se per la Sardegna c’è ben poco da ridere, vista l’incredibile mole di denaro che Roma ancora ci deve e che, ormai è chiaro, questa Giunta non ha alcuna intenzione di reclamare”. (red)
(admaioramedia.it)
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