Domenica scorsa, il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, ha scritto una lettera aperta al presidente Pigliaru sulla riforma degli Enti locali, proposta dalla Giunta regionale, per rilanciare l’ipotesi di Sassari come città metropolitana: “Voler assegnare la qualifica a un solo agglomerato urbano, quando è risaputo essercene sicuramente due, se non tre, significa attribuire ad un solo territorio nuove opportunità di sviluppo negandole ad altri – ha scritto il Primo cittadino sassarese – L'area settentrionale dell'Isola, con l'integrazione delle sue funzioni di eccellenza quali l'Università, la sanità, gli apparati industriali ed agro-industriali, il turismo, i parchi nazionali, il sistema dei trasporti aerei e marittimi nazionali e internazionali può esprimere altrettanto efficacemente e adeguatamente tutte le potenzialità e funzionalità tipiche delle aree metropolitane. Resta da considerare con cura e attenzione la necessità di altrettanti poteri di autogoverno di area vasta che devono avere le zone centrali dell'Isola, quelle che le politiche di coesione della Ue definiscono zone interne. Per queste sono previste politiche e risorse finanziarie per promuoverne il rilancio e lo sviluppo sostenibile”.
Più in generale, sul disegno di legge, Sanna è convinto che “rischia concretamente di produrre divisioni nella comunità sarda. La distanza che separa le amministrazioni comunali e le loro future unioni dall'amministrazione regionale non viene colmata. Si prefigura un nuovo centralismo regionale che dovrà negoziare le questioni dello sviluppo sociale ed economico della Regione con almeno 36 unioni di comuni, se queste si aggregheranno per regioni storiche, e comunque non meno di 20. Si determinerebbe non già una semplificazione degli organismi territoriali ma tante piccole entità, debolissime dal punto di vista economico e della rappresentatività politica e istituzionale”.
A dar man forte al Sindaco, un altro sassarese, il consigliere regionale del Psdaz, Marcello Orrù, che arriva ad ipotizzare le dimissioni dell’assessore Erriu: “Minaccia di dimettersi se la riforma venisse bocciata dal Consiglio regionale, farebbe meglio a farlo immediatamente ed evitare che il suo progetto arrivi in aula. La riforma Pigliaru-Erriu è sbagliata, cagliaricentrica, ingiusta e discriminatoria nei confronti degli altri territori della Sardegna sempre più privi di risorse e destinati al vuoto politico e amministrativo, ma sottolineo con particolare preoccupazione il rischio che se venisse approvato il testo passato in Commissione autonomia, la riforma sarebbe a forte rischio bocciatura da parte della stessa Unione europea. E’ infatti una soluzione pasticciata che rischia di portare solo disordine e ulteriori problemi di accaparramento delle risorse, la stessa città metropolitana di Cagliari potrebbe essere bocciata dall' Ue. Una bocciatura significherebbe mettere a rischio i finanziamenti europei diretti alla Sardegna”.
”Le proteste che in questi giorni stanno nascendo dal basso in tutti i territori – ha aggiunto Orrù – sono il segno evidente che questa riforma non è condivisa ed è fortissima la preoccupazione di amministratori locali e cittadini per una situazione che non è più tollerabile: il rischio di un'ulteriore emarginazione politica e amministrativa del cento e del Nord della Sardegna.” (red)
(admaioramedia.it)
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