Mercoledì arriva nell’aula del Consiglio regionale il tanto contestato testo della riforma degli Enti locali, presentato dall’assessore Erriu, nella sua ennesima nuova versione, che spera di accontentare soprattutto i consiglieri della maggioranza di centrosinistra, da settimane in fibrillazione.
Una riforma decisiva per la sorte della Giunta Pigliaru, considerato che l’Assessore degli Enti locali, in caso di bocciatura, ha minacciato le dimissioni, mettendo in pericolo anche il Presidente stesso, che ha dato il suo incondizionato appoggio ad Erriu. Gli Enti locali saranno sicuramente il tema principale della riunione di maggioranza, convocata per oggi dopo l’intesa raggiunta nell'incontro tra Giunta regionale e Comuni: creazione degli Ambiti strategici, in sostituzione delle Province; un’unica città metropolitana, Cagliari; conferma che i Comuni si dovranno associare in Unioni. Inoltre, a poche ore dall'apertura della seduta in via Roma, mercoledì mattina i sindaci si ritroveranno ad Abbasanta per l'ultimo verdetto.
«Non abbiamo partecipato ai meeting tra l'Anci e la Giunta – hanno detto il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, ed il coordinatore del Centro studi, Franco Meloni – E quindi seguiamo solo sui giornali l'evolversi della legge sul riassetto degli Enti locali. Abbiamo dunque appreso che verrà aggiunta la straordinaria novità delle ‘città medie’. L’impressione che se ne ricava è che alcuni primi cittadini abbiano dato il loro contributo a rendere ridicola una vertenza che sembrava una inarrestabile battaglia di principi: alla fine si sta rivelando una miserabile battaglia del grano, per giunta poco e inevitabilmente sottratto agli altri territori dell’isola».
«Adesso – hanno aggiunto i due esponenti dei Riformatori – si tratta di accettare una cosetta qualunque, dopo esser andati in guerra per il Santo Graal, una via d’uscita per ritirarsi in buon ordine senza aver nemmeno sfiorato il nocciolo di una riforma che poteva essere fondamentale e che si riduce invece a recuperare qualche soldo in più. Infatti, su questo vertono le difficoltà residue su un accordo, come certificare la partecipazione delle città medie alla spartizione del bottino. Adesso c’è da aspettarsi la corsa alla promozione a ‘città media’. Sassari e Olbia forse sono a posto. E Nuoro? Forse diventa anche lei media mentre Oristano e Alghero, nonché Iglesias e Carbonia niente, finiti i bon bon. C’è pur sempre il ruolo di città medio-piccola, accanto a quello di città piccola o piccolissima, per accontentare un po’ tutti e far passare in Consiglio una legge che non soddisfa nessuno ma che, sopratutto, non risolve i problemi del funzionamento della rete degli enti locali nell'isola»
Intanto, Marcello Orrù, consigliere regionale del Psdaz, ha presentato un emendamento urgente al testo della riforma: «Ho proposto di prevedere il riconoscimento dello status di città metropolitana per Sassari. Invito i consiglieri regionali del centrosinistra a votarlo al fine di ribaltare un progetto di riforma cagliaricentrico, discriminatorio e dannoso nei confronti della nostra città. Chiedo anche al sindaco di Sassari Sanna di non indietreggiare nel confronto con la Giunta regionale: la riforma di Pigliaru ed Erriu è profondamente sbagliata ed ingiusta. Sassari e il Nord Sardegna non possono perdere questa occasione storica». (red)
(admaioramedia.it)
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