Dopo quasi un anno di dibattito fuori dall’Aula, versioni multiple e minacce di dimissioni, la Riforma degli Enti locali della Giunta Pigliaru è a pochi passi dall’approvazione definitiva. Anche in questi giorni in Consiglio regionale non sono mancati i toni accesi, ma all’inizio della prossima settimana ci sarà il voto finale agli oltre 40 articoli del disegno di legge, che dà vita alla nuova organizzazione degli enti locali in Sardegna. Al centro del riordino i Comuni, che eserciteranno gran parte dei loro servizi e funzioni attraverso i diversi tipi di Unioni di Comuni: Unione di Comuni semplice, Città metropolitana di Cagliari, Rete urbana e Rete metropolitana.
“Tale suddivisione – ha detto l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu – deriva da un’attenta analisi e dall’ascolto delle esigenze dei territori, delle loro peculiarità e differenze che necessitano di istituzioni diverse dal recente passato e capaci di dare risposte più immediate ai cittadini e alle imprese”.
La Città metropolitana di Cagliari, che resta unica nonostante le pressioni arrivate dal nord dell’Isola, sarà composta dai Comuni che hanno una stretta connessione funzionale territoriale, sociale ed economica con il Comune capoluogo di Regione: Assemini, Capoterra, Decimomannu, Elmas, Maracalagonis, Monserrato, Pula, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Sarroch, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai, Uta e Villa San Pietro.
Sul Consiglio della Città metropolitana, la proposta della Giunta è stata modificata ed i consiglieri sono passati da 14 a 24, come proposto dall’opposizione, grazie ai ‘voti segreti’ di alcuni consiglieri di maggioranza. E l’assessore Erriu non l’ha presa bene: “Mentre la Giunta è impegnata a varare un importante provvedimento di legge, la minoranza, con un emendamento che ha visto il supporto di una parte marginale della maggioranza, pensa a moltiplicare le poltrone, in questo caso del Consiglio metropolitano. Dispiace che ciò sia accaduto, tuttavia la Giunta prosegue il suo lavoro coerentemente con quanto previsto dalla legge Delrio, che va nella direzione della riduzione dei centri di potere e del numero dei componenti degli organismi di governo degli enti locali”.
Mancato l’obiettivo di città metropolitana, Sassari sarà Rete metropolitana, costituita da almeno due città medie con una popolazione complessiva superiore ai 150mila abitanti e nel cui territorio siano presenti sistemi di trasporto, quali porti e aeroporti, di interesse nazionale. Infine, la Rete urbana, costituita da una o più città medie (con una popolazione superiore ai 30mila abitanti) e da uno o più Comuni che superino i 50mila abitanti. (red)
(admaioramedia.it)
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