Correva il gennaio del 2016 e il governatore Pigliaru e l’assessore Erriu salutavano la nuova legge regionale sugli enti locali come una vera e propria rivoluzione a costi zero, capace di tenere conto di tutte le specificità territoriali isolane. A distanza di poco più di un anno, la realtà si presenta tuttavia diversa da quella annunciata, attraverso un vero e proprio caos, dato dal moltiplicarsi degli enti intermedi con la nascita dell’area metropolitana di Cagliari e della Provincia del Sud Sardegna, passando fra aumenti dei costi, intoppi amministrativi e trasferimenti di personale.
E mentre nel Capoluogo si è già da mesi insediato il nuovo Consiglio metropolitano e tra gli ideatori del provvedimento regna la soddisfazione, a Seulo (fino al recente passato appartenente prima a Nuoro e poi a Cagliari) a farla da padrone è il malcontento per essere stati inglobati con il ‘carrozzone 2.0’ del Sud Sardegna. Perciò, l’Amministrazione comunale ha indetto un referendum (si può votare fino a sabato 18) per dare la possibilità ai cittadini di scegliere se fare ritorno con Nuoro o restare con Carbonia, sede del nuovo ente.
“Si tratta di un atto, con cui si vogliono manifestare le nostre perplessità contro la legge Erriu, capace di generare solamente una confusione totale – spiega Enrico Murgia, sindaco di Seulo – Con l’attuale riforma ma anche con i provvedimenti degli anni precedenti, per i servizi da sempre presenti a Nuoro, come: Prefettura, Camera di commercio, Agenzia delle entrate e Questura, non è mai stato disposto un trasferimento di competenze né a Cagliari prima né a Carbonia ora. Quando eravamo parte integrante della provincia cagliaritana, per ogni pratica di carattere burocratico dovevano recarci a Nuoro o per il tribunale a Lanusei. Affidandoci al Sud Sardegna avverrebbe lo stesso e sarebbe pazzesco, sia per la notevole distanza chilometrica che ci lega a Carbonia, che per la mancanza di legami storici. La recente inaugurazione della sede operativa di Cagliari non cambia la situazione, in quanto gli uffici centrali sarebbero comunque nel Sulcis. Aderendo al Sud, la nostra comunità subirebbe poi un ulteriore danno economico, beneficiando di pochissime risorse, che sarebbero spartite per la maggiore tra i grossi centri del Campidano e non in modo equo come si dovrebbe e vorrebbe anche con le zone montane.”
“Ai seggi – prosegue Murgia – oltre ai cittadini, potranno votare solamente con carattere consultivo anche i compaesani residenti in altre zone; un modo questo, per rendere comunque tutti partecipi di una scelta così importante. Le votazioni avverranno nella sala consiliare del Municipio sia al mattino che nel pomeriggio.”
Diverso il caso di Seui, dove dopo una raccolta firme promossa dal gruppo di minoranza in Consiglio comunale e da un comitato locale, si attende un quadro più ampio e chiaro prima di convocare le urne: “Le recenti firme raccolte dalla minoranza consiliare fra la popolazione sono state solamente un atto compiuto al fine di fare opposizione – spiega il vicesindaco Manuela Lai – Le adesioni non erano valide in quanto prive di autenticazione. Viste le varie richieste di spiegazioni giunte da parte dei concittadini, la nostra amministrazione ha organizzato delle assemblee pubbliche in cui è stato espresso il punto di vista sulla questione e la volontà di indire un referendum solamente quando sarà decisa la normativa regionale. Non si può fare una consultazione popolare, sulla base di una semplice e a nostro parere illegittima deliberazione di un Commissario che assegna una sede provinciale provvisoria. La riforma Erriu è in netto contrasto con quella nazionale Delrio, che vieta la formazione di nuove province e prescrive l’aggregazione fra quelle esistenti. Il Consiglio comunale ha infatti deliberato parere favorevole all’adesione a quella di Cagliari, ben diversa dal Sud Sardegna, che ci proietta invece su una realtà disagevole e un capoluogo lontano svariati chilometri da noi. L’incertezza su quale sede sia di riferimento per gli uffici territoriali più importanti ed i problemi nelle Unioni dei comuni testimoniano il disordine a 360 gradi.”
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)