"Potrebbe essere una nuova mazzata per il Sulcis Iglesiente, il drastico calo nei consumi dell’energia elettrica rischia di abbattersi sui lavoratori. Le prime avvisaglie si sono avute gli scorsi giorni, con lo stop alla centrale Grazia Deledda." È l'allarme lanciato dal capogruppo di Area popolare, Gianluigi Rubiu, che paventa la crisi del mercato energetico.
"Una realtà davvero amara che riguarda circa 400 lavoratori tra diretti e indotto – ha spiegato Rubiu – La Regione deve intervenire per evitare l’ennesima chiusura degli impianti nel polo di Portovesme. Uno scenario che suonerebbe come una beffa, dopo la dismissione della centrale Portoscuso”.
"Una situazione che provoca timori e incertezze in tutto il territorio – ha concluso l'esponente di Ap – Siamo davvero sull’orlo del baratro. Il deserto del polo industriale, una volta eldorado della Sardegna, sarebbe davvero una triste realtà, visto che al tracollo del settore dell’alluminio segue la crisi nella produzione dell’energia elettrica. Occorre scongiurare questa nuova tegola sugli operai, trovando le giuste alternative per la salvaguardia dei dipendenti". (red)
(admaioramedia.it)
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Pier Luigi Caffese
Oggi la tecnologia di cattura e sequestro carbonio prevede il reuse CO2 mentre i dinosauri italiani vogliono un vecchio CCS geo solo per carpire soldi dallo Stato. – leggo su AGI energia un articolo che magnifica il CCS geo in Italia e Sardegna – dato che Agi è di proprietà Eni ed influenza il Governo con il meglio dei professori fossili d'Italia, ho il sospetto certo che si vuole dar soldi a petrolieri-gasisti-carbonari attraverso il perverso meccanismo del CCS geo che è una copia del vecchio Cip 6 che dava soldi ai fossili, mettendoli dentro gli incentivi alle rinnovabili. Difatti oggi ho dovuto dare dell'incompetente ad un commentatore che dava 12 miliardi di incentivi alle rinnovabili, dimenticando il vecchio cip 6 rifatto e sempre in vigore in varie leggine – riporto integralmente l'articolo di Toni Federico che reputa lo CCS geo la soluzione, mentre io propongo il reuse CO2 citando alcune tecniche – Il Presidente Sardegna che ha il Sulcis, se vuole sviluppare la Sardegna si dovrebbe attenere al mio piano che ho inviato ai Suoi uffici. Ma se non vuole sviluppare la Sardegna come vedo si attenga al piano RSE che è un piano caro e sbagliato 1700 milioni contro il mio da 500 milioni. Poi io ho inviato un piano globale di rilancia Sardegna che include anche il riutilizzo della Maddalena che oggi è un piano fallito per colpa di Governi precedenti sia a livello nazionale che Regionale. Rifugiarsi su un incentivo metano dato che il Galsi Algeria-Sardegna non si farà mai, o su trilellazioni da pazzi nei mari con l'impiego da vietare di airgun è solo fermare per sempre lo sviluppo in Sardegna che deve riconvertire l'industria decarbonizzandola. Riassumo con immagini i vari progetti presentati in Sardegna: – il sommergibile ad idrogeno è il miglior esempio di reuse Co2 che può impiantarsi a terra e nei porti – la pianta di guayule fu da me consigliata 10 anni fa. Credo che Eni abbia ripreso il mio progetto integrandola con il cardo, non capendo che il lattice di guayole era manna per la Sardegna che potrebbe piantare anche willow – il lago di mare a Capofrasca faceva vedere un progetto serio contro quello RSE ridicolo per i pompaggi – corollaria è un mio grande progetto che mi copiarono in Israele dove oggi fanno antitumori da coralli, piante marine, alghe – il grafico francese conferma che è meglio una filiera mare ben fatta da 5 miliardi che trivellazioni usando airgun – misi la sintesi del mio progetto su carta Sardegna ma mi dicono che questo progetto è chiuso in cassaforte per non disturbare Eni e Marcegaglia. Poi conteneva la interrelazione reuse Co2 Sulcis con Unica algafuel (prof. Cao) ma il tutto è sparito e sembra che adorni il salone di Cappellacci.