Dopo un lungo ‘braccio di ferro’ con l’Enel, la Regione ha preso il controllo dei bacini e delle centrali idroelettriche del Taloro, Coghinas e Flumendosa, ‘regionalizzando’ gli impianti Enel e trasferendoli all’Enas (Ente acque della Sardegna), nato per iniziativa dell’ex governatore Soru, perciò dovrà gestire e controllare tutti i bacini artificiali dell’Isola.
La riorganizzazione delle concessioni idroelettriche preoccupa Fortza Paris: “Chiediamo maggiori sicurezze per gli oltre 100 lavoratori impegnati nella gestione delle tre centrali, che stanno transitando dalla gestione Enel all’Enas”, ha detto Antonio Cardin, vicepresidente del partito.
I dubbi si soffermano in particolare su alcuni aspetti: “modalità di incorporamento degli asset industriali in capo alla Regione, effettuato in maniera forzata e senza un preventivo dialogo con le organizzazioni sindacali; ricadute occupazionali e investimenti nel settore; conseguenze nella gestione del sistema elettrico regionale (le centrali interessate sono integrate nella rete elettrica e garantiscono la riaccensione della rete in caso di black out); isolamento del settore di produzione energia idroelettrica sarda dal resto della rete nazionale, tagliando le sinergie tecnologiche a livello globale che Enel garantisce in tutto il mondo; annullamento degli oltre 8 milioni di euro di investimenti previsti solo per il 2019 e per i successivi anni futuri; mancato versamento ai comuni di circa 4 milioni di imposte locali (attualmente versati da Enel)”.
“Vista l’importanza strategica che ricopre il settore idroelettrico in Sardegna, con funzioni essenziali come riaccensione rete e bilanciamento dell’intera rete sarda – ha aggiunto Cardin – sensibilizzeremo la nuova Giunta regionale per porre azioni di equilibrio e armonizzazione nel rispetto delle parti sociali e i lavoratori”. (red)
(sardegna.admaioramedia.it)