I poli universitari di Cagliari e Sassari, col sostegno finanziario della Regione, realizzeranno due progetti pilota per sperimentare lo sviluppo di Smart grid e rendere più efficienti dal punto di vista energetico le strutture degli Atenei.
Gli interventi, con uno stanziamento di 24 milioni di euro (12 milioni per Università), rientrano nelle azioni previste dal Piano energetico ambientale regionale e si inseriscono nella strategia energetica della Regione che punta modernizzare il sistema, passando da un modello centralizzato ad uno regionale, distribuito, integrato, interconnesso e, soprattutto, sostenibile.
“Stiamo per avvicinare il futuro, un futuro nel quale produrremo energia a costo basso e senza danni per l’ambiente – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru – Più si investe in intelligenza e risorse, più la tecnologia avanza e più in fretta possiamo cambiare le cose in meglio. Insieme ad azioni come l’investimento sulla mobilità elettrica e il successo del bando sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici, questo è un altro tassello di una strategia precisa. Questi progetti di sperimentazione e innovazione portati avanti con le due Università, in particolare, aiuteranno la Sardegna a capire sempre meglio come fare a meno di un’energia basata sui fossili, in un percorso in cui il metano è un passaggio fondamentale, ricordando che le risorse provengono interamente dal Patto firmato con il Governo”.
“Efficientare gli edifici pubblici deve diventare una priorità– ha aggiunto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – . La Regione, gli enti regionali, le Università, i Comuni e tutte le amministrazione pubbliche, hanno il dovere di fornire il buon esempio. Stiamo investendo risorse importanti perché le prestazioni energetiche degli edifici pubblici siano migliorate. Occorre promuovere e usare le tecnologie innovative, utilizzare in modo efficiente le fonti rinnovabili e migliorare la stabilità e l’efficienza del nostro sistema energetico.
I progetti, che dovranno essere presentati entro 60 giorni e saranno valutati dall’Assessorato dell’Industria, dovranno consentire di risparmiare sui costi, migliorare la qualità del servizio energetico e ridurre le emissioni climalteranti.
Poi i due rettori: “Il progetto dell’Università di Cagliari è ambizioso e molto complesso – ha detto Maria Del Zompo – Rappresenta una sfida di alto livello che l’Ateneo sente di cogliere. Vogliamo creare uno ‘smart campus’ per rendere la Cittadella universitaria di Monserrato efficiente e attenta al benessere dei luoghi di lavoro e di studio. Ma il progetto, aspetto ancora più importante, vuole anche mettere le competenze e conoscenze dell’Ateneo cagliaritano a disposizione delle imprese e del territorio, perché i moduli che costruiremo a Monserrato saranno replicabili in tante realtà pubbliche della Sardegna”. Per Massimo Carpinelli, rettore sassarese, “il cuore della proposta progettuale ‘Unissmartgrid’ è realizzare, per i poli più energivori dell’Ateneo, una Smart grid dotata di impianti di produzione fotovoltaica e di accumulo che consenta di minimizzare gli assorbimenti di energia da rete e innalzare il livello di autosufficienza energetica del singolo polo. Consentirebbe di raggiungere l’ambizioso traguardo di una autonomia energetica dei poli di quasi il 72%. Dal 2012 al 2016 abbiamo risparmiato il 28%; nel 2020, raggiungeremo l’obiettivo di un risparmio pari al 63% rispetto al 2012″.
L’Università di Cagliari propone di trasformare la Cittadella universitaria di Monserrato e il Polo di Ingegneria in due reti intelligenti, intervenendo contemporaneamente e sinergicamente su tutti i livelli: produzione, consumo e l’accumulo. L’implementazione della rete intelligente nella Cittadella di Monserrato consentirà di ridurre le emissioni associate agli attuali livelli di consumi di energia del 56% e di ridurre il costo finale dell’approvvigionamento energetico di circa il 40%. Un intervento simile ma in scala ridotta è previsto anche per il Polo di Ingegneria. L’Ateneo sassarese vuole diventare un laboratorio energetico dove coesistono gestione, produzione e consumo dell’energia, paradigma per tutti i protagonisti della filiera dell’energia elettrica. L’obiettivo è di arrivare ad una autonomia energetica del 72% nei poli universitari dove verranno realizzate le Smart grid, con una riduzione del 50% del prelievo globale dell’Ateneo. La realizzazione delle Smart grid dotate di impianti di produzione e di accumulo di energia consentirà, nei quattro poli più energivori dell’Ateneo, di minimizzare gli assorbimenti dalla rete nazionale innalzando il livello di autosufficienza energetica del singolo polo a circa il 72%. (red)
(admaioramedia.it)