Dopo la decisione di Terna di riconoscere l’essenzialità per la sicurezza del sistema elettrico nazionale solo per la Centrale Enel di Assemini tra i sette impianti di produzione di energia in Sardegna, anche la Giunta regionale ha protestato: “Ora saremo costretti a proseguire con toni più duri il confronto con Governo e Autorità per l’Energia”, ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras.
“Tutte le quattro centrali termoelettriche sarde, non solo quella di Assemini, devono continuare a produrre – ha aggiunto l’assessore Piras – Il regime di essenzialità è fondamentale per almeno quattro motivi: garantire il mantenimento dell’attuale sistema energetico, tutelare oltre duemila posti di lavoro, difendere l’apparato produttivo regionale e consentire una transizione non traumatica tra il vecchio modello energetico e quello nuovo che stiamo costruendo nel Piano energetico regionale. Data la condizione di insularità della Sardegna, il sistema energetico è particolarmente vulnerabile e caratterizzato da criticità infrastrutturali nel sistema di trasmissione e distribuzione, più volte richiamate da Terna ed Enel. La stessa Terna sa bene che siamo l’unica regione italiana a non avere il metano, a maggior ragione riteniamo che la Sardegna non possa accettare in questo momento la decisione annunciata da Terna. In questi mesi le interlocuzioni con il MISE e Autorità per l’Energia non sono mai venute meno, ma adesso è arrivato il momento di sollevare il tenore del confronto”.
Per Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, “è l’ennesimo attacco violento ad un sistema produttivo già sofferente. Dopo un anno e mezzo di annunci, gli unici risultati che arrivano sono negativi, con un Presidente della Regione imbelle, soddisfatto e borseggiato. Purtroppo con lui sono scippati anche i Sardi che pagano caro il prezzo della codardia politica di una Giunta incapace di alzare la voce, di ottenere alcunché o di difendere almeno l’esistente. E’ la Giunta che ritira i ricorsi nei confronti dello Stato, che a novembre attende ancora l’arrivo di Renzi promesso con le sue soluzioni annunciate per settembre, che lascia sfumare il piano per la chimica verde, che difende il Governo dai sardi anziché i Sardi dal Governo e, in questo caso, da Terna”. (red)
(admaioramedia.it)
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