Lo scorso 26 gennaio, si è verificato a Cagliari un episodio simile a quello di Macerata dei giorni scorsi. Alla fermata del bus all’angolo tra largo Carlo Felice e via Roma, un pregiudicato avrebbe sparato contro un immigrato del Gambia, durante una lite molto accesa. La Procura della Repubblica ha contestato al quarantenne i reati di lesioni personali aggravate e detenzione illegale d’arma da sparo, ma non c’è stato alcun polverone mediatico incentrato sul razzismo e sulla lotta alla xenofobia, non c’era infatti alcun episodio molto più grave da far sparire dalla cronaca dei giornali come nel caso di Macerata.
Ben diversa la situazione della cittadina marchigiana dove ad una ragazza 18enne sono state strappate viscere, pube e cuore, ed è stata fatta a pezzi da un clandestino nigeriano, più volte denunciato dalle Forze dell’ordine ma ancora a piede libero. Nessun rappresentante delle istituzioni, da Mattarella in giù, si è assunto la benché minima responsabilità in merito del fatto gravissimo. Ci hanno pensato poi gli organi di informazione a porre rimedio, togliendo subito risalto al truce omicidio e a riempire le pagine dei giornali con l’azione di un mentecatto, in passato da candidato nella Lega in un piccolo centro del maceratese, che ha sparato 30 colpi verso alcuni immigrati senza ucciderne alcuno, e che oggi è accusato del reato di strage aggravata da razzismo. “Lo sparatore di Macerata non è un folle ma un lucido nazista”; “L’episodio ha valenza politica”; “Il mandante morale è Salvini”… sono alcune espressioni della posizione degli antifascisti di professione.
La verità è che le periferie delle città italiane stanno diventando invivibili ed in mano a bande criminali costituite da immigrati che si aggiungono alle già presenti organizzazioni delinquenziali italiane, e che hanno trasformato intere zone delle nostre città in bazar o suk dove l’illegalità regna diffusa e la droga scorre a fiumi. La realtà è che si stanno cominciando a registrare le conseguenze impreviste, ma prevedibili, di un’azione politica completamente sbagliata di una classe politica che non ha saputo decidere con lungimiranza e che non è stata capace di prendere provvedimenti seri per impedire che oltre 600.000 immigrati arrivassero in Italia. Lo stesso sindaco Carancini (Pd) di Macerata ha detto: “Sono tollerante, ma provo fastidio quando vedo gli immigrati spacciare e chiedere elemosina”. Se anche i sindaci del Pd stanno diventando ‘razzisti’ forse c’è un problema serio da risolvere, e che non si può certo affrontare sventolando le bandiere dell’antifascismo, ma dando una vera svolta nella gestione della presunta accoglienza e della sicurezza degli Italiani, e che solo un governo diverso potrà dare.
Energhia
(admaioramedia.it)
One Comment
Angela Palmas
Serve subito una legge severa contro l’accattonaggio molesto. E lo spaccio non va assolutamente tollerato.