Ancora una volta, la quarta in poco più di un mese, abbiamo visto sbarcare a Cagliari centinaia di migranti. Ieri tutto ha funzionato come doveva, la macchina dei soccorsi si é mossa nel migliore dei modi, gli stranieri sono stati fotosegnalati tutti ed accompagnati presso le strutture ricettive, chi é stato dichiarato affetto da patologie é stato assicurato alle strutture sanitarie, i presunti scafisti arrestati.
Ma a che prezzo ciò é stato fatto per i poliziotti di Cagliari? Denunciamo da tempo che l'emergenza migranti in Sardegna é diventata di ordinaria amministrazione e che le dinamiche legate agli sbarchi andrebbero trattate con più raziocinio per evitare appunto che il carico di lavoro non cadesse sempre sugli stessi. Continuiamo a sostenere che se tutto funziona per il meglio, é grazie ai poliziotti che svolgono con sacrificio il proprio servizio, affrontando le difficoltà con la speranza che lo sbarco successivo sarà meglio. Ma siamo ormai al quarto (per un totale di 1500 migranti) e nulla é cambiato.
L'Ufficio immigrazione ha sempre 5 persone che devono affrontare le emergenze a monte di un organico totale di 13 unità, la sezione della Squadra mobile che tratta la criminalità straniera (per intenderci gli investigatori demandati a scovare ed arrestare i presunti scafisti) sono sempre e solo 7, la Scientifica che cura i fotosegnalamenti sempre 32 (devono garantire il turno continuativo sulle 24 ore) e la Polizia di Frontiera solo 56 da dividersi tra porto ed aeroporto (grazie al nostro intervento gli ultimi trasferimenti hanno concretizzato l'arrivo di 5 uomini in più).
Perché se da una parte c'è stata una evoluzione di lavoro, dall'altro non c'è stato alcun aumento di personale, anzi, solo perdite. 100 uomini in meno in 5 anni, 200 unità in meno certificate per tutta la città. Ma dove vogliamo andare?! Vogliamo continuare a voler affrontare emergenze su emergenze contando sulle stesse unità? Non é fattibile.
Dallo sbarco degli 800 chiediamo un incontro con il Signor Questore che puntualmente non avviene per suoi impegni o assenze; non sarebbe un problema se non fosse che gli uomini e le donne della Polizia di Stato sono esausti di affrontare emergenze che non sono più reputate come tali. Servono rinforzi immediati e non demandati alle volontà od esigenze di vertici latitanti interessati ad altro rispetto alle reali esigenze dei poliziotti cagliaritani. L'evoluzione negli anni ha portato una piccola e tranquilla Questura a dover affrontare dinamiche più complesse che richiedono irrimediabilmente un aumento di carichi di lavoro ma invece di incrementare la professionalità delle divise con nuovi e costanti innesti, la macchina dei tagli ha portato a questa terribile situazione, divenuta ormai insostenibile.
Siamo pronti ad eclatanti manifestazioni se questo servirà ad aumentare gli organici cagliaritani già posti allo stremo da dinamiche internazionali che poco dovrebbero avere a che fare con le realtà sarde. Per ora grazie a tutti i poliziotti cagliaritani, fino al prossimo sbarco.
Luca Agati – Segreteria provinciale Sap Cagliari
(admaioramedia.it)
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