Come in Abruzzo, a poche ore dal voto per le elezioni regionali, anche in Sardegna il centrodestra ha organizzato una conferenza stampa congiunta coi tre leader nazionali per sostenere il candidato governatore, Christian Solinas: “Quella portò bene – ha ricordato Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia – E’ stata l’ennesima dimostrazione che quando siamo compatti si vince. Peraltro, ci sono diverse somiglianze con la Sardegna. In particolare, un presidente uscente del Pd che non si ricandidò, consapevole di non poter rivendicare cinque anni di buon governo. Come in Sardegna”.
“Sono stanco, ma contento – ha detto Matteo Salvini, segretario della Lega e ministro dell’Interno, ricordando i 30 appuntamenti sardi di questa campagna elettorale – Tornerò nell’Isola come forza di governo regionale perché vogliamo ridare ai Sardi orgoglio, dignità e lavoro, ma sopratutto risolvere i problemi lasciati dalla sinistra, che infatti si è vergognata e non ha ricandidato il presidente uscente. A cominciare dalla sanità, passando per i trasporti e l’energia: la Sardegna non può fare a meno del metano. Quanto alla vertenza latte, siamo partiti da posizioni assai distanti che, poi, con la nostra mediazione, si sono avvicinate e speriamo di trovare un buon accordo. Però, sia chiaro, da oggi gli industriali non si sognino di speculare sul lavoro dei pastori, vigileremo”.
“Abbiamo un programma scritto insieme e condiviso – ha sottolineato Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia – ed un buon candidato per governare bene cinque anni in questa isola meravigliosa. La Sardegna deve far decollare definitivamente il turismo, differenziando l’offerta che non può essere circoscritta alla sola estate. Serve creare condizioni di favore per le imprese, che siano così motivate ad investire e ad assumere nell’Isola”. “Cambiare le sorti di questo territorio dev’essere l’obiettivo principale del nostro governo regionale – ha aggiunto Meloni – Bisogna ridurre il divario tra ricchezza potenziale e reale, in una terra che ha tante possibilità di crescita”.
Sulla zona franca il coro dei tre leader è stato unanime. Se in aula sono stati i deputati di FdI, Salvatore Deidda, e di FI, Ugo Cappellacci, a portare il tema all’attenzione del Governo, confermando l’impegno dei due partiti, il ministro Salvini, dopo la risposta negativa data, proprio ieri, dal ministro Tria, non ha lasciato dubbi ad interpretazioni: “Quando prendo un impegno come ministro, lo prendo a nome di tutto il Governo. Perciò, la Sardegna sarà messa nelle condizioni di avere la Zona franca”.
Solinas ha ricordato alcuni temi forti del suo programma, oltre la zona franca, in particolare la rivisitazione della continuità territoriale (“tariffe uniche per tutti e rete diretta con le altre città italiane, oltre Roma e Milano, ma anche con le capitale europee ed altre importanti mete internazionali”), il turismo (“va declinato al plurale, perché ci sono vari tipi di turismo che devono diventare un volano per tutti i comparti produttivi”) e la sanità (“aboliremo l’asl unica regionale, che tanti danni ha finora comportato ad operatori sanitari e cittadini”). (fm)
(sardegna.admaioramedia.it)