Dal portone di via Roma usciranno in quattro (Paolo Truzzu, Gianni Lampis, Gigi Rubiu e Marcello Orrù), ma l’obiettivo delle prossime elezioni regionali non è solamente quello di confermare la pattuglia degli uscenti di Fratelli d’Italia, che sta occupando i banchi dell’opposizione in Consiglio regionale, ma di rientrare come seconda o terza forza della coalizione di centrodestra, certi di portare Christian Solinas nelle stanze di Villa Devoto.
“Siamo reduci dalla fine del 2018 – ha sottolineato Truzzu, capogruppo consiliare – nel quale Zedda, appena candidato dal centrosinistra come Governatore, ha regalato luminarie e concerti a volontà ai Cagliaritani. Mentre il presidente Pigliaru ci ha informato che la crisi è finita grazie alla sua Giunta, tanto che non verrà ricandidato. Ma l’operazione di alta ‘chirurgia estetica’ del centrosinistra, dopo cinque anni di ‘nulla’ e di problemi irrisolti, non riuscirà ed il prossimo 24 febbraio i Sardi li manderanno all’opposizione”.
Tra i maggiori danni generati della Giunta Pigliaru, Truzzu ha ricordato quelli in sanità: “L’Asl unica regionale è l’emblema dello spreco e dell’inefficienza di questo Esecutivo regionale. Hanno creato una sanità che costa di più e che cura di meno. Il centrodestra cancellerà l’Ats, vero gigante con la testa di nano: la nostra iniziativa popolare ‘No Asl unica’ ha finora raccolto oltre 19mila firme in appena 40 giorni”.
Con il deputato Salvatore Deidda, Fratelli d’Italia ha portato in Parlamento alcune battaglie storiche isolane: il prezzo del latte (“Attualmente un prezzo vergognoso di pochi centesimi di euro, che trasforma i pastori in vittime del mercato”), la zona franca, con un ordine del giorno accolto come raccomandazione dal Governo, la continuità territoriale (“Bisogna riattivare la CT2 per le rotte minori, accogliendo le richieste dei nostri emigrati che non possono tornare sull’Isola se non a prezzi esorbitanti”) ed il rientro in Sardegna dei militari sardi (“La nostra ricetta contro lo spopolamento dell’Isola”).
Per Rubiu, consigliere del Sulcis Iglesiente, le emergenze di quel territorio sono rappresentate dalle industrie in crisi e dai lavoratori ostaggi della burocrazia regionale, dai servizi sanitari dismessi e dall’agricoltura abbandonata. “Il Medio Campidano – ha sottolineato Lampis – è il simbolo della Sardegna più povera che la Giunta Pigliaru, insieme agli altri amministratori locali di centrosinistra della nostra zona, sta lasciando in eredità. Un occhio di riguardo va indirizzato ai giovani ed al lavoro, bloccando la nuova emigrazione che ogni anno porta lontano dalla Sardegna migliaia dei nostri ragazzi: spendiamo tanto per formarli e poi non siamo in grado di programmare e investire per trattenerli”. (red)
(admaioramedia.it)