Più che sul programma da realizzare in caso di vittoria, il candidato governatore del centrosinistra, Massimo Zedda, sembra più concentrato nel distinguersi dall’azione della Giunta Pigliaru, sostenuta per cinque anni dalla stessa coalizione (tranne il Partito dei Sardi che il 24 febbraio correrà da solo) che dovrebbe portarlo nelle stanze di Villa Devoto.
Sin dalla scelta del suo slogan, “Tutta un’altra storia”, il messaggio è chiaro: rappresenta una presa di distanza netta dal presidente Pigliaru, dai suoi assessori e dal loro operato.
Viste le numerose e feroci contestazioni ai risultati generati in sanità, il distacco è in particolare con l’assessore Arru. Infatti, dopo non essere riuscito ad impedirne la candidatura nelle liste del Partito democratico a Nuoro, Zedda lo ha pesantemente silurato, bocciando senza appello le riforme sanitarie del medico nuorese: “Arru non farà l’assessore alla Sanità – ha detto nell’intervista al quotidiano “L’Unione sarda” – Ho un’opinione che non è sulla persona, ma su come si è operato”. Decretando, senza appello, anche il ‘de profundis’ per l’Ats, azienda sanitaria unica regionale, fiore all’occhiello delle riforme della Giunta uscente.
Tentativo di distinguersi nettamente dal centrosinistra uscente che non è sfuggito ai ‘monelli’ dei social, che hanno preso di mira Zedda, realizzando vignette e fotomontaggi che evidenziano quanto possa risultare vano questo ‘tradimento’ dei suoi stessi ‘compagni’ di cordata.
Protagonisti de “la solita storia”, oltre, ovviamente, al presidente Pigliaru, l’assessore Arru, ma anche Renato Soru, suo vecchio sponsor agli albori della carriera politico-amministrativa e comunque pedina decisiva nella marcia di avvicinamento zeddiana alla poltrona di Governatore. Si è visto anche l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che lo corteggiò a lungo nel periodo di gloria (tanto che si parlò anche di un’imminente adesione al Pd del sindaco di Cagliari), ma che Zedda ha improvvisamente dimenticato appena l’ex leader fiorentino è caduto in disgrazia.
Fabio Meloni
(admaioramedia.it)