“Nascere maschi in un sistema patriarcale e maschilista è un po’ come essere figli maschi di un boss mafioso”. È il post che Michela Murgia ha regalato ai suoi seguaci su Facebook. Post che ha raccolto oltre 3.000 like e ha suscitato un’accesa discussione, per fortuna anche critiche sensate, oltre lo sciame di ammirazione dei fan, aizzati contro il patriarcato e contro chiunque osasse dissentire.
Ad una lettura superficiale potrebbe sembrare un post furbo, scritto con abile scrittura emotiva che, attraverso accostamenti illogici, ma potenti, mira alla pancia dei lettori e raccoglie consensi. Ma non è solo questo. La Nostra e i suoi seguaci credono fermamente a quanto affermato. Andiamo con ordine. Il motore del post è la critica al mondo maschile che, dopo la giornata contro la violenza sulle donne del 25 novembre, osa ricordare che non tutti gli uomini sono violenti, non tutti sono maschilisti, non tutti devono essere accusati. Ma no, secondo la Nostra questa è una posizione di comodo, di chi vuole godere di privilegi senza assumersi la responsabilità. Scrive infatti: “La legittimazione della mafia è implicita nella mancanza di reazione ostile di chi accanto al mafioso vive e forse persino prospera. L’unica risposta onesta alla mafia è combattere la mafia, non lasciarla lavorare senza immischiarsi. Come nel maschilismo, si nasce già immischiati. Nessuno è innocente se crede di dover rispondere solo di sé”.
Ora, un uomo che non è violento, non considera le donne esseri inferiori e non fa abuso di potere è certamente pronto a condannare la violenza e magari sarebbe pronto anche a intervenire se si trovasse in presenza di un’aggressione. Ma per la Murgia non basta, lei pretende di più. Gli uomini devono criticare il loro genere, il loro essere uomini, chiedere scusa di essere tali per poter essere considerati non immischiati. Lei dice che essere maschi è di per sé un problema perché se anche vuoi non essere maschilista, ahimè, sei maschio, hai proprio un difetto di fabbricazione che sarà più o meno evidente in base a quanto asseconderai il maschilismo in cui sei nato e vivi.
Esistono uomini violenti, fisicamente o verbalmente, e quelli non hanno giustificazione. Chiedere a tutti gli uomini di battersi il petto perché ci sono uomini violenti è follia pura. Banalmente nella realtà ci sono uomini al supermercato, a scuola, che fanno i rappresentanti dei genitori, che portano le figlie a danza, che cucinano, che sanno stirarsi una camicia. Affermare che si respira ovunque patriarcato come la mafia in casa dei mafiosi è una menzogna, oppure è la realtà di chi ha conosciuto solo maschi orrendi. Oppure, è la convinzione di chi considera patriarcato e maschilismo anche il solo affermare che esistano differenze tra uomini e donne, a cui poi si sommano le differenze individuali per cui due esseri non saranno mai uguali. Differenze non vuol dire migliore o peggiore, vuol dire solo diverso. Il cervello maschile e quello femminile hanno differenze fisiche, ma funzionano perfettamente entrambi.
La violenza la si combatte con l’educazione e il buon esempio, non esasperando lo scontro. È fondamentale insegnare la capacità di entrare in relazione con l’altro da sé fuori dalle logiche del dominio; capacità che nasce dal rispetto prima di tutto per se stessi da cui dipende il rispetto per l’altro, per le sue differenze, per il dono che rappresenta per me, dono che va accolto ma non può mai diventare un possesso. Differenze che vanno riconosciute e non possono essere una colpa. La situazione è delicata, i casi di violenza sulle donne sono reali, la cronaca ci dice che anche la giustizia può non bastare, può finire in tragedia anche dopo una denuncia e una richiesta di aiuto. Situazioni pesanti in cui anni di violenza psicologica distruggono l’autostima e impediscono di uscire da condizioni intollerabili. Le donne vittime hanno bisogno di aiuto, di non essere lasciate sole, non di fomentare odio contro una categoria intera. Vorremmo vedere un maggiore senso di responsabilità da parte di personaggi pubblici che si ergono a paladini non violenti. A proposito di assunzione di responsabilità.
Elettra
(admaioramedia.it)
17 Comments
Piera Cheri
Per fortuna sono sarda e quindi nata in un sistema sociale matriarcale…
Cesare Cao
questa ” scrittrice ” mi pare un po stramba ……..
Laura Murranca
anche il padre ??
Anna Coppola
😁
Anna Taccori
Allora odi anche tuo padre!
Antonello Serra
poverina 😀
Giorgio Loddo
Ma questa riesce fuori solo in prossimità di elezioni politiche?
Starà cercando nuovamente un posto al sole?
Certo che con queste caxxate, avrà una marea di seguaci (dal cervello stretto)
Carmela Altadonna
Poverina!
Giuseppina Jerry Sfigatto Margini
😂🤣
Giacomo Murgia
Chissà cosa ne pensa Manuel Persico
Roberto Lopes
Ma non ha altro da fare questa qui?
Antonio Erdas
Meno male che il 99%delle donne non la pensa come lei …ha un modo di pensare che fa pena
Marius Ioan Vasilescu
E no, caro Antonio Erdas, non lanciamo accuse infondate: accusarla così, che stia …pensando, senza prove concrete, mi sembra alquanto esagerato da parte tua!!!
Lello Foto
Chi sarebbe in fondo,senza queste uscite volutamente esagerate?
Alberto Corda
QUESTA HA PROBLEMI SERI!!
Antonello Serra
no è lei un problema 😀
Andrea Putzulu
Sarebbe stata opportuna una norma che potesse impedire alla Murgia di varcare i confini della Sardegna.