Continua il calo per le imprese aziendali in Sardegna del settore che comprende edilizia, impiantistica, installazione, progettazione e servizi connessi: ha perso lo 0,9% del totale delle aziende, che nelle realtà artigiane si traduce in un calo del 2,5% con una perdita di ben 341 società. A livello provinciale, a Sassari si contano 8.696 imprese (con una variazione dal 2016 al 2017 di -1,2%), a Cagliari 8.583 (+0,1), a Nuoro 3.596 (-2,3%), a Oristano 1.595 (-1,7%).
La situazione si è ripercossa sugli addetti, che sono diminuiti del 17,4%: nel primo trimestre del 2017 si sono registrati 36.967 addetti contro i 44.734 registrati nel 2012, per una perdita complessiva di 7.767 buste paga. Ne risente anche il valore aggiunto del settore: nel 2007 si parlava di 2 miliardi 351milioni di euro, nel 2014 di un miliardo e 684milioni e nel 2015 un miliardo e 456milioni con una flessione di 900milioni in 8 anni. Inoltre, nell’Isola il 17% delle case sarde sono in pessime condizioni, percentuale superiore alla media italiana del 16,8%, senza dimenticare che il 63% delle abitazioni è stato costruito prima del 1981. Dal dossier sull’edilizia dell’Osservatorio per le pmi di Confartigianato imprese Sardegna, emerge anche una notizia positiva riguardo le compravendite che sono in ripresa con un incremento del 18,2%. da 10.182 transazioni del 2015 alle 12.037 del 2016.
“E’ una situazione pericolosamente squilibrata che si protrae ormai da quasi 10 anni – spiega Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato edilizia Sardegna – e le analisi confermano come le imprese non siano state messe in grado di sfruttare le importanti opportunità legate alla riqualificazione degli edifici e al risparmio energetico ovvero la rigenerazione energetica e statica del patrimonio esistente, per migliorare non solo la qualità e le prestazioni degli edifici ma anche per scongiurare i rischi crescenti per le persone e il territorio legati ai cambiamenti climatici”.
Il Presidente si sofferma anche sulla nuova proposta di Legge Urbanistica, approvata sei mesi fa in Giunta regionale: “Crediamo che questa legge possa essere un valido strumento per la pianificazione dell’intero territorio regionale, per dare la possibilità a chi intende investire, di farlo in un quadro normativo chiaro e stabile e non soggetto alle mutazioni dello scenario politico. Siamo fiduciosi che le indicazioni che arriveranno dagli attori del comparto potranno essere utili all’Assessore, alla Giunta, alle Commissioni e all’Aula di via Roma, per la definizione di un quadro di riferimento delle politiche regionali di sviluppo”.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)