Pur condividendo l’impostazione del disegno di legge n. 130 sulla casa, all'esame del Consiglio regionale in questi giorni, il gruppo consiliare Sardegna vera ha presentato un emendamento al ddl affinché la Regione, insieme ai Comuni, promuova il sistema denominato Case ad un euro, sperimentato in altre zone d’Italia e che ha portato a riqualificare e ripopolare interi borghi, sfruttando il patrimonio immobiliare inutilizzato e sottoutilizzato.
La Regione e gli Enti locali dovrebbero sottoscrivere un piano integrato, prevedendo strumenti a favore dei privati che investono nel restauro e ristrutturazione di edifici inutilizzati o sottoutilizzati. Strumenti in conto capitale (già previsti in Finanziaria e nei Fondi europei) ed a favore del credito. Gli enti locali (direttamente o con un soggetto attuatore) provvedono ad acquisire al patrimonio del Comune edifici in stato di inutilizzo o sottoutilizzo che i proprietari sono disposti a cedere a prezzo simbolico per evitare il pagamento di sempre più pesanti tasse sulla casa e l’obbligo di messa in sicurezza coattiva degli edifici degradati e pericolanti. Proprietari che, peraltro, possono far parte del medesimo soggetto attuatore attraverso accordi con l’ente locale promotore. Con l’acquisizione del patrimonio immobiliare il soggetto attuatore favorisce la vendita a favore di terzi che si impegnano a ristrutturare gli immobili, sempre a prezzo simbolico.
“La proposta è banale ma allo stesso tempo pratica e foriera di grandi risultati concreti – è la tesi sostenuta dai consiglieri Efiso Arbau, Michele Azara, Gaetano Ledda e Raimondo Perra – Un meccanismo che incentiva l'incontro tra domanda e offerta con vantaggi evidenti: riqualificazione del patrimonio immobiliare; rilancio dell’edilizia ed in particolare dei piccoli e medi artigiani; un vero Piano casa a favore di giovani coppie o di coloro che vogliono fare investimenti immobiliari e turistici.” (red)
(admaioramedia.it)