«La legge sull'edilizia in discussione in Consiglio regionale è un gravissimo attacco all'economia della Sardegna». É il commento scaturito dalla riunione del direttivo di Confindustria Sardegna, che ha espresso anche «grande preoccupazione per l'evoluzione del confronto sul disegno di legge, il testo in via di approvazione risulta decisamente peggiorativo rispetto alle precedenti stesure».
Il presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu, i presidenti delle associazioni territoriali, Roberto Bornioli, Giuseppe Ruggiu e Pierluigi Pinna, ed il presidente dei Giovani imprenditori, Alessandro Vagnozzi hanno evidenziato come «con le nuove disposizioni, verrebbero duramente colpiti non solo settori trainanti dell'economia regionale quali l'edilizia, con il suo vastissimo indotto, e il turismo, ma anche le attese di riqualificazione degli insediamenti manifatturieri e dei servizi.»
«Non può considerarsi compensativo e alternativo il solo impegno previsto dalla Finanziaria regionale per gli investimenti in infrastrutture. La legge potrebbe addirittura vanificare i riscontri straordinariamente positivi ed aggiuntivi, in termini di occupazione e di investimenti, peraltro totalmente privati, direttamente scaturiti dall'applicazione della precedente legge regionale sulla casa che, non incompatibile con il Piano Paesaggistico, ha contribuito, come sottolineato anche dai rappresentati dell'Ance, ad attenuare in misura rilevante gli effetti della devastante crisi che ha colpito la nostra regione».
«Bisognava andare avanti su questa strada e sono irragionevoli le nuove ipotesi che, anziché perseguire la strada della soddisfazione dei bisogni sociali, dello sviluppo economico ed occupazionale, dei miglioramenti urbanistici e della semplificazione amministrativa, appaiono esclusivamente d'inibizione sostanziale di qualsiasi opportunità d'intervento». (red)
(admaioramedia.it)