Sono 512.310 le abitazioni in Sardegna: il 17% vecchie ed in cattive condizioni, ma aumentano le ristrutturazioni (120mila) grazie ai bonus del Governo. Sono i dati che emergono dal dossier della Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato l’età e lo stato degli edifici (case unifamiliari, ville, villette, case a schiera, palazzine, condomini anche con attività economiche al piano strada) costruiti prima del 1981 (322.515) e dopo (189.795), secondo dati Istat.
Dall’indagine è risultato che il 17% (87.262) versano in pessime o cattive condizioni, ponendo l’Isola al 6° posto in Italia tra le regioni con un patrimonio immobiliare vetusto, in quasi perfetta media nazionale: 16,8%. Ben 425.044 unità sono in condizioni ottimali. Le case più vecchie e malandate si trovano in provincia di Sassari (19% in condizioni pessime o mediocri), segue l’Ogliastra (18,1%), Oristano (17,9%), Medio Campidano(17,8%), Cagliari (16,8%), Carbonia-Iglesias (16,5%). Le più nuove sono nella provincia di Olbia-Tempio con una percentuale di anzianità solo del 13,9%. Dal ;2011 cresce costantemente il numero dei proprietari che ristruttura ed usufruisce dei bonus fiscali (ristrutturazioni, risparmio energetico e bonus mobili) contribuendo a riqualificare il patrimonio. Anche in Sardegna, negli ultimi 3 anni, la fruizione del bonus per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico è cresciuta: da 85.513 interventi del 2011 a 120.797 del 2013 (dati utili forniti dall’Agenzia delle entrate), per un giro d’affari di 61 milioni 492mila euro. All’interno di questi dati, nel 2013, negli interventi per il recupero del patrimonio edilizio sono stati 94.463 i contribuenti sardi (8,8%) che hanno effettuato interventi per circa 40 milioni di detrazioni; mentre gli interventi per risparmio energetico, sono stati 26.334 i contribuenti (2,5%) che hanno richiesto sgravi per oltre 20 milioni di euro.
“Sono le ristrutturazioni incentivate e il Piano Casa le due armi che stanno, lentamente, portando la filiera delle costruzioni della Sardegna fuori dalle secche della crisi – ha sottolineato Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – I dati dicono che ci sono i primi tenui segnali di risveglio del settore anche se l’uscita dal tunnel è ancora lunga e difficile. La spinta giusta per superare questi anni bui può arrivare con le ristrutturazioni e le riqualificazioni energetiche e con il bonus confermati dal Governo nella Legge di Stabilità che consentono di raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari”.
Resta il mistero sul nuovo 'Piano Casa': "Le imprese lavorano bene ancora con il 'vecchio Piano Casa', mentre quello 'nuovo' del 2015 ha un 'appeal' molto inferiore – si è lamentata Folchetti – Purtroppo la nostra è un'indagine empirica perché non esistono dati ufficiali provenienti. La Giunta regionale, lo scorso 28 luglio, obbligava le Amministrazioni comunali, al fine di monitorare gli interventi e le conseguenti trasformazioni urbanistiche e edilizie del territorio, a pubblicare all’interno dei propri siti istituzionali, le informazioni relative agli interventi, indicando la localizzazione del fabbricato in oggetto di intervento con i relativi dati catastali più una serie di altri dati. Ma non stanno adempiendo all’indicazione".
“La legge edilizia di Pigliaru? Non pervenuta – ha commentato Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – Come i dati relativi agli effetti reali di tali disposizioni che, come abbiamo più volte sottolineato, non sono neppure lontane parenti del Piano Casa, varato dal centrodestra nella precedente Legislatura. Sono ancora gli interventi del Piano Casa originario infatti a dare un’iniezione positiva al settore, mentre le contraddizioni di una Giunta che predica l’estremismo ambientalista, fatta eccezione per le clamorose eccezioni con chi nella sinistra al caviale porta avanti interventi edilizi proprio davanti al mare, continuano a essere un freno all’economia e a prevedere una tutela solo intermittente dell’ambiente e del paesaggio. Insomma, c’erano ottimi motivi per rinnovare un Piano Casa che ha determinato un miliardo di investimenti privati nella nostra terra anziché farsi prendere dalla logica ottusa di sostituirlo con una leggina inutile e dannosa”. (red)
4 Comments
Uccio72
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SardegnaNews
@admaioramedia thanks for sharing Ad Maiora Media, have a great Friday 🙂 (insight by https://t.co/Zf9ds4QNjQ)
Gigi Rubiu
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