"Nulla a che vedere col ‘Piano Casa’ che aveva approvato la precedente maggioranza e che aveva permesso al settore edilizio di stare in piedi in un momento di crisi. La cosa più sensata sarebbe stata prorogare la precedente legge come avevo proposto in aula a novembre. Ma dai banchi della sinistra, pur ammettendo durante la discussione l’utilità e la validità delle norme che avevamo approvato, decise di
bocciare la proroga. Sarebbe stato difficile per loro ammettere che il ‘Piano Casa’ non era una legge per gli speculatori, come hanno affermato quando erano opposizione.” Così il consigliere regionale di Forza Italia, Oscar Cherchi, ha attaccato la legge urbanistica, presentata dall’Assessore regionale dell’urbanistica, Cristiano Erriu, che al suo interno contiene anche le disposizioni di proroga del “Piano casa” scaduto a novembre 2014.
“Trovo assurdo che il testo di legge non preveda alcunché sulle zone E (agricole), neanche menzionate – ha aggiunto Cherchi – Nelle zone storiche gli incrementi volumetrici sono consentite solo se il Comune ha approvato un piano particolareggiato coerente col Ppr di Soru. Tali comuni sono davvero pochi, tanto che si possono contare sulle dita di una mano. Nelle zone residenziali l’incremento volumetrico consentito è a dir poco ridicolo: 20% con un massimo di 70 mc (23 mq). Mentre per quei comuni che hanno adeguato il Puc al Ppr si può arrivare ad un massimo di 90 mc, ossia 23 mq. Una presa in giro! Come è una presa per i fondelli l’assenza di norme che consentano l’incremento del patrimonio edilizio nelle zone turistiche a meno che non si tratti di opere effettuate da operatori turistici (alberghi, hotel ecc.).” (red)