Nell’ultimo anno perse 328 imprese artigiane nel settore dell’edilizia e dal 2008 ad oggi dimezzati i posti di lavoro: -35.600. Dopo i dati diffusi dalla Confartigianato Edilizia Sardegna, si schierano al suo fianco, nel chiedere l’urgente approvazione di una Legge Urbanistica, alcuni consiglieri dell’opposizione: “Subito una legge vicina all’esigenze delle imprese, di chi in queste lavora e dei sardi in generale, che tuteli un settore cardine dell’economia dell’Isola, per bloccare l’emorragia di posti di lavoro e favorire invece ripresa e crescita dell’occupazione”, ha chiesto Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. “La Giunta perde tempo a legiferare sulla coniugazione al maschile o al femminile delle parole e dimentica i provvedimenti veramente importanti e incisivi per far ripartire l’Isola. Il ‘nulla’ di Pigliaru che ha bloccato l’edilizia in Sardegna è conseguenza di una visione dogmatica delle politiche di settore nell’Isola, che hanno portato alla cancellazione del Piano Casa che aveva dato un minimo di ossigeno a tante piccole realtà”.
“Bioedilizia ed efficientamento energetico – ha aggiunto Truzzu – sono i campi su cui puntare per far rinascere l’edilizia, senza nuovo consumo del suolo e inutili colate di cemento. La Giunta Pigliaru si liberi finalmente della visione ideologica ereditata da vecchi padrini politici, dimostratasi fallimentare se non addirittura complice delle peggiori speculazioni, e lavorino da subito a una buona legge con il contributo attivo dei rappresentanti degli operatori del settore”.
“I dati diffusi certificano il fallimento della politica degli annunci – ha evidenziato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – In due anni e mezzo la Giunta regionale è stata capace solo di tornare al Ppr di Soru, rinnegato dal suo stesso creatore a suon di ricorsi, e di cancellare il piano casa, che negli anni passati ha rappresentato una boccata d’ossigeno per le imprese e per i lavoratori. Gli ‘scienziati’ di villa Devoto dicevano che avrebbero risolto tutto entro l’estate del 2014, ma siamo arrivati alla fine del 2016 e ciò che resta del loro operato è solo una leggina ‘anti-edilizia’ che scade a fine anno. Escano dall’eterno convegno in cui hanno trascinato la Sardegna e, se sono capaci, inizino a governare”.
Per il consigliere regionale dei Riformatori, Michele Cossa, “non solo la nuova legge edilizia non ha prodotto risultati, ma ha concorso in modo significativo all’ulteriore affossamento del settore. Un approccio ideologico e anacronistico ha bloccato i piccoli interventi consentiti dal Piano Casa, senza velocizzare le pratiche e senza semplificare alcunché, gettando nella disperazione migliaia di famiglie di piccoli imprenditori e piccoli artigiani. Non sarà certo una legge bandiera come quella sulla semplificazione a ribaltare la situazione, ma scelte coraggiose che non criminalizzino l’attività imprenditoriale”.
Nel tentativo di ammorbidire le responsabilità della Giunta Pigliaru, è intervenuto il senatore del Pd, Silvio Lai, che ha ricordato come i numeri negativi siano la conferma di un “trend decennale che viene dai primi anni della crisi economica”, perciò “pensare di ritornare ai numeri pre-crisi è impossibile”. Però, anche secondo l’esponente dem, “occorre un grande lavoro di riconversione delle professionalità dell’edilizia, con un grande piano formativo che consenta di ampliare le competenze tradizionali comprendendo anche quelle necessarie agli adeguamenti ambientali ed energetici degli edifici esistenti, aiutando anche le imprese in questa direzione. E serve una nuova legge urbanistica che crei le condizioni perché operare nell’edilizia, nel rispetto del piano paesaggistico, e in maniera trasparente, sia modernizzato e semplificato e soprattutto perché si facciano le scelte che accompagnino un’idea di sviluppo”. (red)
(admaioramedia.it)
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truzzu
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